“Dispiace quanto riportato dalla stampa di oggi. Il nostro gruppo consiliare è impegnato per la pace e la solidarietà tra popoli, non ha altri interessi di natura politica o imprenditoriale”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Riteniamo che in Italia e a Firenze ci sia un sistema di potere che preferirebbe non si parlasse di Palestina. Forse perché forte e diffuso è il tessuto di associazionismo e movimenti che da decenni si organizzano in solidarietà ai territori occupati fuori dal diritto internazionale da parte dei governi di Israele.
Le parole del console onorario di Israele Marco Carrai ci sembrano gravi. Perché a mezzo stampa si rivolgono al Sindaco e al Consiglio comunale. Si invita chi è stato eletto insieme a noi a prendere le distanze e “stabilire la verità dei fatti”.
Non riteniamo una colpa aver ospitato due attivisti di un campo profughi dell’area di Betlemme. E rivendichiamo l’apprezzamento per l’iniziativa portata avanti dalla Rete Firenze per la Palestina, che ha pagato per l’affissione di manifesti al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica della città.
Le parole scelte seguono una presa di posizione di Amnesty International.
«La conclusione di Amnesty International è che le autorità israeliane stanno mettendo in atto un sistema di apartheid nei confronti di tutte e tutti i palestinesi sotto il loro controllo, che vivano in Israele, nei Territori palestinesi occupati o in altri stati come rifugiati».
Il Comune di Firenze continuerà a essere la casa di chi passa il proprio tempo libero a lavorare per la pace e la solidarietà tra i popoli, almeno fino a che avremo la fortuna e l’opportunità di rappresentare l’elettorato che ci ha dato il mandato in Consiglio comunale.
Anche se il Console non ci ha voluto neppure cercare, prima di attaccarci sulla stampa, accettiamo il suo invito, rivolto a Palazzo Vecchio, e lunedì saremo noi a chiedere alla Giunta e al Sindaco cosa ne pensano delle sue affermazioni.