“Nel 2019 si giustificò l’aumento della Tari proprio per permettere più numerosi tagli dell’erba: da due interventi a sei. Il caos di questi giorni è surreale”
Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“È vero che a fine 2020 è venuto fuori del contenzioso tra ALIA e Ato Toscana Centro, con un nuovo calcolo da cui dovrebbe conseguire un ulteriore aumento significativo della TARI, ma occorre fare un passo indietro.
Nel 2019 si era già stabilito un aumento del 6%, che come gruppo consiliare avevamo contestato e ritenuto non chiaro: tra le giustificazioni c’era l’aumento del numero di sfalci, a costi significativi, almeno da due a sei l’anno.
Tra le varie segnalazioni ricevute in questi giorni ci sono anche interventi non coordinati tra gli enti, con il Comune che interviene in mezzo alle strade, ma non ai bordi (che è di competenza della partecipata).
Mediamente la cittadinanza dovrebbe credere a uno scontro tra Palazzo Vecchio e un’azienda di cui detiene oltre il 58%? Ma a questo punto che cosa è stata aumentata a fare la TARI se la situazione degli sfalci è pure peggiorata rispetto all’anno scorso?
Continuiamo a chiederci perché non sia stato possibile vedere in questi due anni alcuni documenti che avevamo richiesto ad ALIA e siamo certi che nessuna prospettiva di multiutility sia auspicabile.
I servizi alla cittadinanza devono essere avvicinati ai territori e alle istituzioni, con controlli puntuali e costanti.
Chiederemo una convocazione urgente delle commissioni 6 e controllo, con la Giunta e i vertici della partecipata, per provare a evitare questo gioco delle parti”.