“La scuola non è uno spazio in cui contano solo i programmi e i voti, dovrebbe essere il luogo in cui si forma la cittadinanza del Paese e quindi il futuro della Repubblica”
L’articolo de la Nazione che riporta la nostra posizione cliccando qui.
Questo l’intervento di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Lo ha detto il Presidente del Consiglio in televisione un paio di sere fa: non è il momento di scioperare, perché è una fase difficile. Non concordiamo. Perché ci sono una serie di aziende che continuano a fare profitto. Perché ci sono persone che vivono di rendita. Perché la disuguaglianza in questi anni si è fatta sempre più rilevante nei paesi occidentali. Perché si ha sempre il diritto di lottare per la propria dignità e di non vederla ridotta a un tema individuale, senza che ci siano responsabilità precise su chi vive in situazioni di fragilità o disagio. Le studentesse e gli studenti del Machiavelli-Capponi che oggi sono in sciopero e assemblea hanno quindi tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno. Chiedono una scuola che non sia mero spazio di freddi voti e rigide tabelle programmatiche da spuntare. La formazione della cittadinanza riguarda direttamente il futuro della Repubblica, che non vogliamo in nessun modo si riduca a un insieme di consumatrici e consumatori privi di libertà di pensiero e di capacità di essere critici verso il tempo in cui vivono. Il diritto all’istruzione riguarda un insieme di elementi che la didattica a distanza non risolve. Gli esempi più noti riguardano le persone con esigenze particolari: abbandonate spesso sulle spalle dei rispettivi nuclei familiari ricordano quanto il nostro sistema sia capace di guardare alle studentesse e agli studenti oltre i voti e i compiti. Ribadiamo quindi di sentirci al fianco dello sciopero del Machiavelli-Capponi e di chiunque non si fa ricattare dai difficili tempi che viviamo per reclamare la propria dignità”.
Questo l’intervento di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Lo ha detto il Presidente del Consiglio in televisione un paio di sere fa: non è il momento di scioperare, perché è una fase difficile. Non concordiamo. Perché ci sono una serie di aziende che continuano a fare profitto. Perché ci sono persone che vivono di rendita. Perché la disuguaglianza in questi anni si è fatta sempre più rilevante nei paesi occidentali. Perché si ha sempre il diritto di lottare per la propria dignità e di non vederla ridotta a un tema individuale, senza che ci siano responsabilità precise su chi vive in situazioni di fragilità o disagio. Le studentesse e gli studenti del Machiavelli-Capponi che oggi sono in sciopero e assemblea hanno quindi tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno. Chiedono una scuola che non sia mero spazio di freddi voti e rigide tabelle programmatiche da spuntare. La formazione della cittadinanza riguarda direttamente il futuro della Repubblica, che non vogliamo in nessun modo si riduca a un insieme di consumatrici e consumatori privi di libertà di pensiero e di capacità di essere critici verso il tempo in cui vivono. Il diritto all’istruzione riguarda un insieme di elementi che la didattica a distanza non risolve. Gli esempi più noti riguardano le persone con esigenze particolari: abbandonate spesso sulle spalle dei rispettivi nuclei familiari ricordano quanto il nostro sistema sia capace di guardare alle studentesse e agli studenti oltre i voti e i compiti. Ribadiamo quindi di sentirci al fianco dello sciopero del Machiavelli-Capponi e di chiunque non si fa ricattare dai difficili tempi che viviamo per reclamare la propria dignità”.