“Il prossimo Parlamento rischia di peggiorare il capitolo carcere nel Paese. Stupisce come a Firenze non si riesca a capire l’urgenza di cambiare radicalmente approccio”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Di carcere a una parte del Paese interessa pochissimo parlare, se non per esprimere chiaramente l’idea degli istituti penitenziari come spazi in cui limitarsi a reprimere e punire.
I diritti riguarderebbero solo le persone in divisa, secondo alcune parti politiche che i sondaggi dicono di essere in “vantaggio”, rispetto alle elezioni del 25 settembre.
Gli allarmi di questi giorni, usciti da Sollicciano, attestano il protrarsi di problemi strutturali, che hanno connotazione sociale, prima che edilizia.
La soluzione non è nel cemento, ma nello svuotamento di quegli spazi, soprattutto per chi è in condizioni di fragilità o marginalità.
Palazzo Vecchio, in accordo con la Regione Toscana, denunci come il carcere sia una discarica sociale e pretenda un cambiamento che possa arrivare con una mobilitazione nella società.
Per farlo, sapendo quanto sia impopolare il tema nell’opinione pubblica, non ci si può permettere un conflitto tra chi condivide la volontà di superare i problemi.
Percepiamo una sorta di fastidio verso l’azione che abbiamo portato avanti in questi tre anni riguardo gli istituti penitenziari. Vogliamo ricordare che per quanto ci riguarda la disponibilità a costruire ponti e relazioni tra chiunque segua Sollicciano è assoluto, nel merito delle questioni.
Anche in aula è venuto fuori che chi governa la città preferirebbe avere una sorta di esclusiva sul tema. Ci sembrerebbe miope. Perché a pagarne le conseguenze è la popolazione detenuta, insieme a chi lavora e opera dentro Sollicciano.