“Ai problemi nazionali legati agli istituti penitenziari si aggiungono le peculiarità di una pessima struttura e le promesse mancate del Comune di Firenze, a partire dall’ICAM”
Dmitrij Palagi, Sinistra Progetto Comune
Grazie all’Associazione Progetto Firenze siamo tornati all’interno della Casa Circondariale di Sollicciano, assieme anche all’Osservatorio Carcere della Camera Penale di Firenze, con una delegazione accompagnata dal cappellano dell’istituto. Purtroppo non abbiamo avuto modo di entrare nel giudiziario, a causa di una disinfestazione in corso per cimici, ma abbiamo trovato per l’ennesima volta una madre con il proprio figlio: che fine ha fatto il progetto dell’ICAM, di cui più volte abbiamo discusso in consiglio comunale, ricevendo rassicurazioni dalla Giunta e scadenze non rispettate?
Inoltre quando riusciremo ad avere il Garante presente in aula per relazionare sulla situazione presente in un istituto penitenziario dove i problemi sono storici e acuiti dalla pandemia? L’assenza di personale, la qualità dell’edificio, i materassi, la mancanza di una reale connessione con il resto del territorio e della vita cittadina: sono alcune delle criticità ritrovate a distanza di pochi mesi dall’ultima visita.
Crea frustrazione misurare come tutto sembri restare uguale: in realtà peggiora l’assenza di un ruolo reale e concreto del Consiglio comunale. Anche perché in realtà alcuni aspetti peggiorano e si deteriorano. Come la salute mentale: fuori dal carcere si moltiplicano gli studi su come questo anno e mezzo abbia peggiorato significativamente le nostre vite in questo ambito. Dentro Sollicciano è più visibile il maturare di condizioni che causano la necessità di osservazione psichiatrica. Se si entra sani, in carcere, si rischia di uscirne devastati. Il contrario di quanto prevede la nostra Costituzione. Inoltre chi sta male non deve stare “in prigione”.
Ringraziando il DAP e la direzione di Sollicciano confermiamo l’impegno a tornare nella seconda metà di settembre, quando le ferie estive non aggraveranno i problemi di personale che ci sono in struttura.
Intanto chiediamo al Sindaco, alla Giunta, alla Presidenza del Consiglio comunale e al Garante di Palazzo Vecchio di prevedere con la ripresa delle attività consiliari un momento di discussione, che dia un senso alle dichiarazioni di intento.