“Utile approfondimento oggi in Commissione 3, per cui ringraziamo Presidente e il gruppo del Partito Democartico: abbiamo accettato l’idea di non esprimere il voto su un atto specifico, in attesa di un nuovo aggiornamento sul tema in Consiglio comunale”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Di istituti penitenziari si parla poco e male, nel Paese e – in misura diversa – in città. Si attende l’incidente di turno, o la visita della figura istituzionale del giorno. Questo è il problema principale per cui non si riesce a riprendere in mano il tema, riflettendo su come oggi le carceri siano usate come “discariche sociali”, risultando inefficaci anche sui percorsi di reinserimento fuori “dalle mura”.
Per questo ci siamo opposti dal primo momento alle dichiarazioni del Sindaco del 2019, che proponevano la costruzione di un nuovo edificio, più grande, per risolvere le criticità di Sollicciano. Oggi l’idea pare archiviata – come ci ha confermato la Commissione 3 di oggi – ma restano valide tutte le parole contenute nell’appello “Non è il cemento che serve”, lanciato dall’Associazione Progetto Firenze, insieme a numerose cittadine e cittadini, anche con ruoli sociali, sindacali e politici.
Occorre “svuotare” le strutture e rivedere radicalmente gli spazi in cui attualmente vivono e lavorano troppe persone, in condizioni disumane e inaccettabili.
Ringraziamo il Presidente della Commissione 3 e il gruppo del Partito Democratico per aver riconosciuto molte delle ragioni che ci hanno portato a depositare un ordine del giorno che riteniamo “sospeso”, in attesa di poter ascoltare il Sindaco in Consiglio comunale, per conoscere meglio e in forma completa quanto riportato dalla stampa rispetto all’incontro con la Ministra di pochi giorni fa, come proposto dal consigliere Di Puccio, di cui apprezziamo lo sforzo in tal senso.
Le risorse di cui abbiamo letto ci paiono insufficienti e occorrono politiche attive da accompagnare allo stanziamento delle risorse.
Il nostro gruppo consiliare è a disposizione per una discussione pubblica che porti tutto il Consiglio comunale a ripensare il rapporto tra carcere e città, smantellando i pregiudizi che nel tessuto urbano vengono talvolta alimentati per mere ragioni di consenso.
Confidiamo che presto il Salone dei Duecento possa quindi tornare a parlare di questo tema.
Foto Gianni Carpini Reporter