“Dietro a quegli omicidi c’è un clima di odio e discriminazione su cui ancora troppe realtà costruiscono le loro organizzazioni, cercando consenso tra le paure e le incertezze delle nostre città”
Antonella Bundu, Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Anche quest’anno eravamo in piazza Dalmazia, al fianco del Gonfalone e della Giunta, della comunità senegalese, dell’ANPI, dell’Imam di Firenze e delle tante realtà impegnate a tenere vivo il ricordo dei fatti del 13 dicembre 2011.
Gli omicidi di Samb Modou e Diop Mor avvengono in una strage di matrice razzista, la stessa che ha nuovamente colpito altre persone anche nel recente passato, perché ritenute colpevoli per il colore della propria pelle.
Di fronte a ondate di indignazione, il sistema politico e istituzionale non è mai riuscito a togliere agibilità a chi si nutre di odio verso ciò che considera diverso all’interno delle nostre comunità.
C’è chi sfrutta le paure e le condizioni di povertà per additare come nemico chi ha un tratto somatico o un luogo di nascita diversi come fosse una colpa. Il razzismo può regalare consenso e diffondersi al di là di ogni attenzione pubblica, se ci sono galassie che si nutrono di questo sentimento tossico.
Firenze Identitaria e la nuova sede di CasaPound fanno parte di un mondo a cui più volte si era promesso di voler togliere agibilità.
Invece gli anni sono passati, le aggressioni non si sono fermate, la diffidenza verso ciò che si ritiene diverso è parte della nostra quotidianità.
Per questo è importante che il Gonfalone fosse, come sempre in questi anni, presente al fianco della targa, che speriamo venga presto corretta, con nome e cognome di entrambe le vittime nel giusto ordine.