Sotto il comunicato anche di “accusa” del Partito Democratico nei nostri confronti…
La criminalizzazione del dissenso in piazza della Vittoria
“Non erano nemmeno le 7 quando la cittadinanza ha iniziato a girare l’informazione dell’ennesimo colpo di mano in una piazza pubblica, presidiata da giorni, pacificamente e con spirito di solidarietà.
Prima delle 8 – commentano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu consigliere e consigliera comunale di Sinistra Progetto Comune e Vincenzo Pizzolo consigliere del Quartiere 5 di Sinistra Progetto Comune – diversi alberi erano già stati abbattuti, mentre una persona si è sentita male ed è stata portata via in ambulanza, dopo essere stata allontanata dall’area delimitata dalle transenne e oggi definitivamente chiusa.
Un modo sbagliato di governare, capace solo di alimentare insofferenza, delusione e senso di abbandono da parte delle istituzioni, in una chiave inutilmente repressiva, come se ci fossero dei pericolo per la sicurezza pubblica.
La criminalizzazione del dissenso è pratica fin troppo nota e diffusa di questi tempi. La vediamo declinata anche in piazza della Vittoria, nei confronti di una battaglia che abbiamo seguito in questi mesi, cercando di riaprire un dialogo tra chi governa la città e chi la vive, senza strumentalizzazioni.
L’arroganza della forza – concludono Palagi, Bundu e Pizzolo – è sempre un segno di debolezza e oggi l’Amministrazione si è dimostrata debole. Non finisce ovviamente qui, nonostante si sia provveduto in fretta e furia a svuotare la piazza e tagliare gli alberi. Ci sono ancora tante risposte, politiche e non, che dovranno arrivare”.
Il capogruppo Pd e il presidente commissione Ambiente a Palazzo Vecchio replicano a Sinistra Progetto Comune
Riqualificazione attesa e condivisa, il dissenso è legittimo ma no a fermare un progetto così importante
“Quello per piazza della Vittoria è un progetto atteso e fondamentale che consentirà di dare nuova vita un’area importante della nostra città. Esprimere il proprio dissenso è legittimo ma non è pensabile che la protesta di qualcuno possa bloccare un iter avviato e che si è concretizzato con tutti i passaggi istituzionali necessari, garantendo la massima partecipazione alla cittadinanza. Chi si è opposto in questi giorni al cantiere ha interrotto un servizio pubblico. Siamo vicini e solidali ai dipendenti del Comune e delle ditte presenti nel cantiere che sono stati ripetutamente oggetto di offese e dileggi. E spiace che ci sia chi ancora continua a cavalcare politicamente queste proteste cercando visibilità. È stato intrapreso fin dall’inizio un percorso di condivisione del progetto, progetto che poi ha subito delle modifiche dopo l’ascolto e il confronto con i residenti; le stesse modifiche sono state illustrate in commissione, ci sono stati altri interventi specifici. È questa l’arroganza di cui parla Palagi? Chi amministra la città, democraticamente eletto dai cittadini, non può portare a termine un intervento previsto? Forse Palagi non sa o non si ricorda che quelle risposte, che dice di cercare, la politica le ha date, attraverso atti del consiglio, progetti ben illustrati, nonché diversi momenti di confronto messi in campo proprio per arrivare a una riqualificazione il più possibile condivisa con chi vive questa parte di città. Una mozione approvata all’unanimità nella scorsa consiliatura chiedeva proprio di procedere speditamente nei lavori per la piazza, che adesso versa in cattive condizioni. Non possiamo accettare che qualcuno voglia imporre all’amministrazione di tornare indietro. Si deve invece andare avanti con un intervento che tanti cittadini attendono e che finalmente deve poter prendere forma”.
Così Nicola Armentano e Leonardo Calistri, capogruppo Pd e presidente commissione Ambiente a Palazzo Vecchio.
L’arroganza di cui parla Palagi
Questo l’intervento di Dmitrij Palagi, Sinistra Progetto Comune
“Ritengo doveroso rispondere ai Consiglieri Armentano e Calistri. L’arroganza di cui parlava il comunicato stampa di Sinistra Progetto Comune, ridotto a un unico firmatario da parte della maggioranza, è quella di chi commenta come interruzione di pubblico servizio un pezzo di cittadinanza attiva, a cui si sarebbe dovuto rispondere con il dialogo e la presenza diretta del Comune. Prendere una decisione e imporla è arrogante. Criminalizzare chi non concorda, sventolando subito il non rispetto delle regole è arrogante. Accusare un Consigliere comunale di voler cavalcare un tema, quando si limita a essere presente fisicamente in una piazza e a rendere noto un presidio ignorato dalla Giunta e dalla maggioranza, è arrogante. O almeno così credo di poter giudicare un atteggiamento. Comunque ringrazio per l’attenzione data ai nostri comunicati, ma garantiamo che nessuna strumentalizzazione è in atto. C’è solo la speranza che le istituzioni tornino a saper dialogare”.