“Alcune domande su cui chiederemo spiegazioni e atti, in relazione alle indagini partite sulla criminalità organizzata in Toscana. Saremo al fianco della cittadinanza per le la richiesta di garanzie sulla tutela della salute e del territorio”
Enrico Carpini di Territori Beni Comuni Città Metropolitana di Firenze,
Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune
Leonardo Masi e Beatrice Cioni di Buongiorno Empoli / Fabrica Comune
“Da tempo gli studi e le relazioni istituzionali denunciano la permeabilità di tutto il Paese alla criminalità organizzata, così come è attestata la connivenza dell’economia illegale con quella ammantata di legalità.
Per questo è relativo lo sgomento con cui abbiamo letto delle vicende di come i rifiuti tossici delle concerie sarebbero stati smaltiti a due passi da Empoli e quattro da Firenze.
Ovviamente dovremo attendere l’esito delle indagini e dei processi, ma siamo in mezzo a un sistema talmente intricato da pretendere una reazione di netta discontinuità da parte del sistema politico e istituzionale.
Ci domandiamo inoltre se non valga la pena di scavare ulteriormente sotto la strada regionale n.429.
Perché non è forse vero che nel 2016 il Commissario regionale per la SRT 429 “di Val d’Elsa” (determinazione dirigenziale n. 37 del 14/12/2016) autorizzava l’impresa Esseti Srl al subappalto all’impresa Granchi Srl con sede in Pomarance?
Ma tale impresa subentrante non è forse la stessa di cui parla Cristina Chiellini sul quotidiano Il Tirreno il 29 maggio 2020 nell’articolo Appalti truccati per favorire le cosche, tre imprenditori indagati in Valdicecina?
Scrivendo che «Il controllo del finanzieri in una ditta coinvolta nell’inchiesta sulla ’ndrangheta – Pomarance, la Finanza sequestra quote societarie e conti correnti, perquisita la Granchi srl […]».
Nella lunga vicenda di questo disgraziato tratto di strada, parrebbero poi emergere dagli atti anche altri soggetti diversamente toccati da altre inchieste giudiziarie. ICS Grandi Lavori Spa non è forse l’impresa di tale Salini coinvolto a Roma nella vicenda del Ponte della Scafa (come riporta il quotidiano online Romatoday il 22 luglio 2013)?
E non è forse lo stesso Salini di cui parla Il Fatto Quotidiano a proposito della corruzione all’ANAS (11 marzo 2016)? E soprattutto: erano in regola le loro credenziali per lavorare per le nostre amministrazioni?
Aggiungiamo un’altra vicenda: nel 2010 l’allora Presidente Rossi aveva scritto sulla sua pagina Facebook: “…Ho nominato Riccardo Ficozzi consulente delle politiche della sicurezza e della cultura della legalità della Regione”. Ficozzi, secondo quando riportato da la Nazione il 19 dicembre 2020, si sarebbe costruito un assicurazione personale con i soldi del sindacato che avrebbe dovuto rappresentare (il Siulp).
In questi giorni la magistratura è tornata sulle ragioni delle scelte delle persone di fiducia con cui collaborare, a livello di governo toscano.
Siamo a constatare che, oltre ai fatti di corruzione e malaffare, c’è un sistema di gestione del bene e della cosa pubblica, degli appalti e del lavoro, della logica del massimo profitto e del minor costo, che favorisce la permeabilità della nostra economia ad associazioni a delinquere e malavita organizzata.
Oltre alle richieste puntuali degli atti, dei progetti e dei quadri economici, continueremo quindi a proporre un altro sistema di gestione del bene pubblico che sia, a differenza dell’attuale, trasparente, chiaro, fondato sul bene comune, sul rispetto dell’ambiente e del lavoro. Su questo le destre non hanno nulla da poter rilevare al Partito Democratico, dato come governano le altre regioni.
Per tutte queste ragioni – concludono i consiglieri – daremo il nostro sostegno e la nostra partecipazione alle iniziative che la cittadinanza attiva vorrà creare per far sentire la propria voce.
Senza mancare di farvi sapere quali informazioni riusciremo a trovare”.