“Chi avesse violato le regole deve autocertificarlo, si prevede l’ipotesi di volantinaggio in cassetta per informare la cittadinanza e in generale tutto appare poco logico e applicabile”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Finalmente abbiamo potuto vedere il disciplinare, compresa la scheda tecnica che indica con abbastanza precisione il tipo di recinzione da installare. Chi volesse decorarle dovrà chiedere il permesso. Un guizzo di pianificazione standardizzata discutibile, anche per il modo in cui arriva alla città (annunciato con un comunicato stampa).
Nei prossimi giorni approfondiremo meglio tutti i passaggi.
Intanto prendiamo atto del disastro sul piano dell’assenza di adeguate informazioni sui controlli: siccome la Giunta non ha chiesto di avere precisi dati su questo versante, si chiede a chi ha un’attività di autocertificare che non ha già preso due sanzioni per violazione sul suolo pubblico. Tipo una prova di moralità per chi ha un’attività e una rinuncia a una funzione del pubblico.
C’è poi la parte in cui si dice che si dovrebbe volantinare nelle cassette della cittadinanza, per informarle delle nuove occupazioni. In sostanza le attività di somministrazione si trasformano in collettivi politici pronti a promuovere le loro attività sul territorio.
Ironia a parte non abbiamo nemmeno colto il modo in cui il governo cittadino avrebbe accolto la nostra richiesta di porre attenzione al tema dello sfruttamento del lavoro in forme irregolari.
In generale ci pare di nuovo un nuovo regolamento straordinario confuso e di difficile applicabilità per la parte di competenza del Comune, che scontenta pure chi deve fare le richieste.
Un capolavoro.