Vicofaro: a Pistoia governa una politica irresponsabile
“L’Ordinanza nei confronti del complesso parrocchiale di Santa Maria Maggiore è un atto politico fatto sulla pelle delle persone. Il Comune si confronti con la Regione”
Antonella Bundu, Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
La disposizione del Sindaco di Pistoia, che ha notificato ieri l’ordine di sgombero per la Parrocchia di Vicofaro, è un gesto irresponsabile. Un atto politico che interrompe bruscamente qualsiasi tipo di dialogo, anche tra diversi livelli istituzionali.
Le destre hanno una cultura di governo che si mostra pronta a tutto pur di cercare qualche percentuale di consenso, costruita sulla paura.
Solo una settimana fa la stampa dava notizia di 30.000 euro messi a disposizione dalla Regione Toscana per decongestionare la realtà guidata da Massimo Biancalani.
Si tratta di un percorso da portare avanti insieme alla Società della salute di Pistoia, che si inserisce in un’azione che ha radici in una delibera del 2021,in cui si voleva tentare di dare risposte a chi è in condizione di vulnerabilità e difficoltà sociale.
Vicofaro è oggetto di strumentalizzazioni e polemiche da parte di troppe realtà. Fratelli d’Italia dice di essere pronta a governare la Regione Toscana, ma in Comune dove esprime il Sindaco non è neppure in grado di dialogare con questo ente?
Il nostro gruppo consiliare continua a ritenere insostenibile un approccio che nega l’umanità delle persone migranti, a cui si dovrebbe rispondere anche fuori dall’emergenza.
Biancalani interviene per assenza di altre risposte pubbliche, con un sistema di accoglienza che i governi nazionali non hanno mai voluto modificare, fossero di destra come l’attuale, tecnici, o di centrosinistra.
Proprio in questi giorni le destre fiorentine tornano a chiedere i CPR in Toscana. Che piacciono anche al Sindaco di Firenze – o almeno che piacevano anche al Sindaco di Firenze fino a qualche settimana fa.
Confidiamo che ci possa essere un minimo di senso delle istituzioni, da parte del Comune di Pistoia. Ritirando l’ordinanza e individuano un percorso di soluzione che aiuti chi ha la sola colpa di praticare accoglienza e solidarietà.