“Non parte bene l’operazione che tanta attenzione ha registrato nel dibattito pubblico”
Francesco Torrigiani, Giorgio Ridolfi – Sinistra Progetto Comune Quartiere 1
Antonella Bundu, Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Aleurocanthus spiniferus è un insetto invasivo di origine giapponese che, come noto alle istituzioni referenti, si è insediato anche nella nostra città. Gradisce in particolare gli agrumi, che danneggia favorendo con le sue emissioni zuccherine la crescita di funghi sulle foglie, che creano una sorta di patina scura, la cosiddetta “fumaggine” o “fuliggine”, che riduce l’efficienza fotosintetica della pianta, e dunque il loro ruolo ambientale, e alla lunga la deperisce.
È detto parassita ma in ecologia, a differenza di altri contesti, il parassita svolge un ruolo legittimo, quello che l’evoluzione gli ha disegnato: occupa una nicchia ecologica, che in questo caso gli abbiamo offerto. Di per sé nulla di drammatico, non ha nemici naturali e non è di facile cura, ma si possono effettuare trattamenti, anche biologici, per contenerlo. E semplici norme, anche di buon senso, per prevenirne la diffusione.
Può capitare di acquistare piante con parassiti, basta segnalare: è essenziale che la provenienza delle piante di arancio utilizzate in via Cavour venga comunicata ai servizi fitosanitari regionali. Perché per contenere l’espansione di questo insetto è fondamentale intervenire tempestivamente qualora si riscontri la sua presenza nella filiera dei vivai, che può alimentarne la diffusione a macchia d’olio.
Abbiamo depositato un’interrogazione urgente per sapere da dove arrivino le piante di arancio amaro destinate a Via Cavour e se siano stati rispettati gli specifici protocolli regionali per il controllo di questa specie. Con la fiducia che sia un atto superfluo, che sia stata già segnalata agli enti preposti la provenienza delle piante, e che le prossime 46 piante previste in via Cavour e nel resto della città verranno attentamente controllate.
Soprattutto, auspichiamo interventi adeguati: non basta lavare le piante per risolvere: è utile farlo perché la “fumaggine” danneggia la pianta, ma occorre anche intervenire sulla causa, il parassita che produce melata, fertile terreno per i funghi che causano la fumaggine. E se si riscontrerà ancora il parassita, non servirà eliminare e sostituire le piante: è possibile curarle. Tra lavare e distruggere, occorre una via di mezzo.
Ci rimane una domanda: era nota da tempo la presenza di Aleurocanthus spiniferus in centro a Firenze da parte sia dei servizi fitosanitari regionali, sia all’assessorato all’Ambiente, cui ne era stata segnalata l’abbondante presenza in Piazza de’ Ciompi.
Trattandosi di un insetto da contenere, e non di facile controllo, e che gradisce gli agrumi, e visto anche che la scelta degli aranci non aveva suscitato acclamazione, perché non valutare di cambiare specie?
Magari proponendole da un ventaglio scelto con criteri di ecologia urbana, e aprendo un reale confronto con la città, a partire dalle persone che in via Cavour ci risiedono, sull’intero progetto di rifacimento di via Cavour.