ALIA e Comune di Firenze:
senza quotazione ma distanti
“Rivendicata l’autonomia, che vale anche per superare la delibera votata sulla costituzione della Op.Co. dei servizi ambientali “
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Un’audizione molto utile quella di oggi di ALIA, il cui Presidente ringraziamo per la chiarezza.
Ci è stato chiarito che la multiutility non si considera una controllata del Comune di Firenze, anche se ha esplicitato di essere comunque una società con soci pubblici.
Nella delibera che avevamo votato in Palazzo Vecchio per dare il via all’operazione si chiedeva di passare da un nuovo voto del Consiglio per la costituzione di una nuova società, destinata a occuparsi dei servizi ambientali. Nell’operazione complessiva è quella che viene chiamata OpCo. Si dovrebbe chiamare Ambiente Toscana OpCo e sarà la trasformazione di Valcofert, un’azienda già esistente che si occupa di commercializzare il compost prodotto da Publiambiente prima e da ALIA dopo. Il Presidente ci ha spiegato che è per risparmiare (meglio trasformare qualcosa che esiste che creare qualcosa di nuovo). Legittimo. Però a questo punto scatta la rivendicazione di ALIA di non dover ricevere autorizzazioni da parte del Comune di Firenze per procedere, perché è una società di secondo livello (e il Comune di Firenze non ha maggioranza assoluta).
Inoltre è stato chiarito che il piano industriale si approva nel Consiglio di Amministrazione e non in assemblea dei soci. Non a caso i movimenti per l’acqua pubblica ricordano che una società pubblica in cui gli atti principali non è votato dai soci compromette in modo importante il senso della parola “pubblico”. La quotazione in borsa è da ritenersi effettivamente superata, ma è una parziale buona notizia non sufficiente. Se già a dicembre 2023 c’era la possibilità di non andare in questa direzione, perché ora si riparte da zero, in attesa di gennaio 2024, quando si dovrebbe iniziare a dare divulgazione ai Comuni dei contenuti.