Per la destra l’ambiente è comunista
“Stupiscono i toni e l’ostinazione con cui ieri si è provato a far rientrare dalla finestra un progetto fortemente contestato sui territori”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Ma allora rivolete il comunismo” esclama uno dei personaggi delle scene comiche curate da Corrado Guzzanti di qualche anno fa.
Ci è tornata in mente, mentre il gruppo Centro dispensava accuse di marxismo a chiunque non volesse votare i loro atti, tra cui la proposta di costruire un inceneritore.
“Fresche l’ova”, si dice a Firenze.
Un’idea vecchia, incompatibile con obiettivi ambientali e di sostenibilità di semplice buon senso.
Ma soprattutto un progetto sconfitto dalla partecipazione della cittadinanza.
Comunque le destre parlano chiaramente delle prossime elezioni comunali (2024) e regionali (2025). Loro chiariscono che sono per bruciare i rifiuti, usando ingenti risorse pubbliche e ritenendo non rilevante l’impatto ambientale di questi impianti (per non parlare del tema della salute della cittadinanza).
Noi ricordiamo di come la sinistra di opposizione di Palazzo Vecchio abbia negli anni sempre sostenuto comitati, movimenti e cittadinanza. Non solo. Vogliamo ricordare che le pessime decisioni delle maggioranze di centrosinistra hanno comportato un costo significativo (oltre 3 milioni) per liquidare Hera da Q.Thermo, una società fatta per l’ipotesi di inceneritore a Case Passerini. Soldi che ancora non abbiamo capito se vengono dalla TARI, in continuo aumento.
Servono impianti? Sì, serve un sistema adeguato al XXI secolo. Che prende sul serio il tema dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici.
Però il gruppo Centro è fermo all’800. Pensa solo a scacciare un fantomatico spettro del comunismo, che vedono anche in quei partiti che lo hanno smantellato sistematicamente dall’interno nel corso del secolo scorso.