Ordinanza per artifici pirotecnici: annunciata ma senza efficacia?
“Il tema è delicato, perché a livello europeo la libertà di commercio vale più della tutela degli animali, ma dall’inizio della consiliatura chiediamo un approccio serio alla complessità della questione, che invece non troviamo sul piano politico, nonostante il lavoro degli uffici e la Consulta”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Giorgio Ridolfi, Francesco Torrigiani – Sinistra Progetto Comune Quartiere 1
Il 29 dicembre il Sindaco emana un’ordinanza per i luoghi pubblici e accessibili al pubblico presenti nell’area Unesco: tra gli altri divieti quello legato alla detenzione o esplosione di «artifici pirotecnici, sia classificati che di libera vendita, e qualsiasi altro materiale esplodente».
A fine novembre, nella vana speranza di ricevere una risposta nei tempi previsti da regolamento, avevamo depositato un’interrogazione per capire meglio il difficile quadro normativo per intervenire a tutela degli animali, oltre che delle persone in condizioni di fragilità o particolare malattia.
Il Comune di Crema si è infatti visto annullare un regolamento, a causa di una normativa europea con cui si tutela la libertà di commercio per “petardi, botti, fuochi d’artificio e simili”.
Comprendiamo quindi la difficoltà di agire con efficacia su questo tema. Al tempo stesso riteniamo però sbagliato pensare di risolvere vicende complesse con un’azione solo comunicativa.
La notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio evidentemente quell’ordinanza non è stata rispettata. Stiamo ricevendo diverse testimonianze, comprese quelle di chi ha provato a chiamare la Polizia Municipale, senza trovare le disponibilità per gli interventi.
Una situazione di frustrazione, sia per chi denuncia che per chi non può dare riscontro alla segnalazione.
Ovviamente il tema non è di natura repressiva. Non ci appartiene l’idea di militarizzare il territorio per evitare momenti di socialità. Si tratta di capire quanto il nostro Comune investa su buone pratiche e nuova consapevolezza, nonostante il ruolo della Consulta degli Animali e di tante figure dell’Amministrazione che sappiamo avere grande sensibilità sul tema.