Bilancio: la solita maggioranza, per il solito mandato
“Curiosamente nella seduta consiliare di oggi si sono scoperte cose che diciamo dal 2019. La visione è in continuità”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
È un bilancio keynesiano e di sinistra? O moderato e riformista? In aula abbiamo ascoltato i vari gruppi della maggioranza rivendicare la propria lettura di cosa stiamo votando. E cosa abbiamo votando? Un tassello coerente con il governo di questi ultimi 15 anni.
Certo, alcune novità ci sono. C’è stata una pandemia globale, ci sono due guerre a pochi chilometri di distanza: ma le promesse di novità (“niente sarà come prima”) rimangono senza azioni conseguenti. C’è anche un problema di trasparenza e di costruzione di meccanismi di partecipazione (abbiamo il Quartiere 1 commissariato).
Si scopre che a Firenze non si riesce a vivere neanche lavorando, se non a fronte di grossi sacrifici. Non è una novità! I salari spesso non sono sufficienti. La questione abitativa è un’emergenza. Aumentano le diseguaglianze, si sviluppano dipendenze da sostanze stupefacenti e in tanti spazi si crea un vuoto del pubblico. Sull’internalizzazione dei servizi mensa grandi promesse, ma non ci si è ricordati di dirlo neanche in fase di esposizione.
Alternative alla costante crescita del turismo non vengono proposte, mentre la principale argomentazione è la denuncia delle risorse “tagliate” dal Governo.
La verità è che le casse pubbliche al momento registrano i fondi del PNRR e della tassa di soggiorno.
Non c’è una prospettiva su come andremo avanti. Sembra che tutto sia buono solo per la campagna elettorale. Anche perché la maggioranza uscente litiga, litiga e litiga, ma poi torna a votare compatta. Perché sono 15 anni che governa in continuità, con i risultati oggi evidenti. Attendiamo l’esito del voto sui nostri ordini del giorno su Padovani, gestione dei servizi essenziali (rifiuti, acqua, gas), salario minimo, dignità del lavoro e sicurezza.