Sollicciano: dai verbali AUSL confermati i problemi di sempre
“La necessità di superare il modello degli istituti penitenziari è sempre più evidente, soprattutto a Firenze”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Massimo Lensi – Associazione Progetto Firenze
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, consigliere e consigliera comunale di Sinistra Progetto Comune.
«L’ultima conferenza stampa in Palazzo Vecchio indicava alcuni dei problemi letti all’interno dei verbali dell’AUSL Toscana Centro, che abbiamo ricevuto. Ci è dispiaciuto doverli richiedere con accesso agli atti e che il Sindaco, o il Garante, non abbiano voluto renderli noti a tutto il Consiglio comunale. Abbiamo bisogno di cambiare il rapporto tra Sollicciano e la città, portando fuori le persone dalla struttura e dentro le mura l’attenzione pubblica. Il problema non è di direzione dell’istituto e neanche dei singoli aspetti migliorati, ma di monitoraggio costante di un’istituzione che persino il Sindaco oggi riconosce non funzionare. I progetti previsti secondo noi non bastano, chiederemo di incontrare i livelli di governo del Comune e della Regione per sbloccare tutto ciò che può portare fuori la popolazione detenuta da lì dentro. Pensiamo anche sia necessario ottenere approfondimenti maggiori, rispetto a quanto visto. Il dibattito non può essere tra avere più o meno cimici, più o meno infiltrazioni. Chiediamo che tutte le parti istituzionali evitino strumentalizzazioni e polemiche: nelle ultime settimane ci è sembrato di capire che non è gradita la nostra attenzione sul tema carcere. Sarebbe l’errore più grave non farsi carico comune di questi problemi e cercare insieme soluzioni. Nel frattempo, di Sollicciano occorre parlare, fuori dai sensazionalismi e dai singoli incidenti, senza le contrapposizioni delle destre tra popolazione detenuta e chi ci lavora: fanno parte degli stessi ambienti chiusi, in cui si vive male, compromettendo salute fisica e mentale».
Queste le dichiarazioni di Massimo Lensi, dell’Associazione Progetto Firenze.
«Il caldo torrido aumenta il disagio fisico e psichico e mette a rischio la sicurezza interna dell’istituto. I dati parlano chiaro: durante l’estate aumentano i casi di autolesionismo e di morte volontaria. Il 49,2% dei detenuti toscani soffre di disturbi psichici secondo i dati dell’Ars Toscana. Non c’è una soluzione immediata, se non quella di aiutare i detenuti con i ventilatori nelle celle. Almeno quelli! Ci sarebbe da rivedere il criterio di esecuzione di pena intramuraria, ma ora è tempo di votare, e anche le timide riforme della ministra Cartabia sono rimandate a un sempre più incerto futuro. Il carcere è un instabile muro di gomma».