Case popolari vuote,
sempre intorno a quota 800
“Per 15 appartamenti di Torre degli Agli lavori da rifare alle terrazze. C’è un tema strutturale da affrontare, insieme alla Regione, altrimenti sono promesse che si consumano nel vuoto.”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Case popolari vuote e non assegnate. Ad agosto eravamo di nuovo sopra quota 800. Adesso siamo a 794. Non esattamente una rivoluzione sul tema abitativo, anche se quelle “in alto mare” (con fondi da identificare o ritenute troppo costose da ristrutturare) sono circa la metà (402).
Mettiamo in fila i recenti annunci della Sindaca: in campagna elettorale (ad aprile 2024) ha parlato di 1.500 case ristrutturate tra il 2024 e il 2029. Nella Giunta programmatica di settembre 2024 il numero era di 20 milioni di euro destinati a ristrutturare 800 alloggi, a cui si aggiungevano 500 alloggi di ERP ristrutturati e consegnati.
Lo avevamo detto anche questa estate: non dubitiamo delle risorse spese. Diciamo che non sono la risposta a un problema strutturale, da affrontare nel confronto con la Regione Toscana.
Chi ci vive dentro si impoverisce, paga un canone più basso (ma media è di 154 euro al mese, con il 4,27% di morosità) e copre meno spese. C’è un tema di anzianità forte, che rende plausibile un ulteriore aumento di spazi da recuperare. Il Presidente di Casa S.p.A. ha insistito sullo stralcio del fondo nazionale che era destinato a questa voce.
Certo il governo pseudo-sovranista delle destre si concentra sulle occupazioni, ma oggi ci veniva ricordato che parliamo di 50 alloggi (lo 0,6% del totale).
Cosa è possibile fare nell’immediato? Trovare una situazione di sanatoria per i molti casi di morosità per cui è possibile, in modo anche da recuperare alcuni canoni. Individuare gli immobili in cui reperire nuove case popolari, invece di investire solo in social housing. Pretendere un tavolo con la Regione Toscana per capire le prospettive di programmazione rispetto al numero di case popolari che restano vuoti. Investire in questo senso fa molto più dei contributi affitti, che di per sé rischiano solo di rallentare una tendenza all’espulsione di chi non riesce a stare sul mercato.
Parlare di fondazioni e finanza non è la strada che vediamo percorribile, lo ribadiamo. Va riaffermata la centralità del pubblico.
Per quanto riguarda via Torre degli Agli: ci è stato confermato che per 15 appartamenti la consegna è prevista in ritardo (entro la fine dell’anno), a causa della necessità di finire l’impermeabilizzazione delle terrazze, perché uno dei lavori non era stato fatto bene.