Censura del PMLI, il Comune di Firenze tutela Meloni più di Berlusconi e Gentiloni?

“Curiosa la risposta ricevuta, perché non si capisce quale novità sarebbe emersa rispetto ai precedenti manifesti”


Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune

Le sedi dell’estrema destra a Firenze restano aperte, ma non può più esprimersi il PMLI – formazione politica attiva nel promuovere l’astensionismo e specifiche posizioni di conseguenza non presenti in Consiglio comunale.

Avevamo depositato un’interrogazione dopo il diniego dato dalla nostra Amministrazione a delle raffigurazioni che accusavano l’attuale esecutivo nazionale di essere fascista.

La stessa cosa era avvenuta ai tempi dei Governi Berlusconi e di quello Gentiloni.

Stiamo parlando a tutti gli effetti di una campagna di comunicazione con una consolidata tradizione conosciuta, in un quadro normativo che non è stato stravolto.

Non ci sono finalità eversive o violente, ma legittime espressioni di posizioni. La novità è che Fratelli d’Italia ha la fiamma tricolore del Movimento Sociale Italiano nel simbolo. Non solo, le accuse di fascismo a Meloni vengono rivolte in modo più diffuso, vista la sua esperienza di militanza. Si è quindi voluto tutelarla più di chi l’ha preceduta? Ci pare sbagliato.

Abbiamo la certezza che il giudizio del PMLI sarà coerente anche con qualsiasi governo verrà, a meno che non si avvii il processo rivoluzionario che tale formazione auspica. Vorremmo che la democrazia garantisse la possibilità di esprimere il loro giudizio, per noi legittimo.