Aree pubbliche per consumare il cibo da asporto:
ci è stato detto no

“Ripensare il centro storico, senza renderlo un enorme locale a cielo aperto, è l’obiettivo. Nel frattempo sarebbe necessario predisporre soluzioni civili a tutela dell’igiene pubblica”


Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

Prima hanno reso possibile trasformare il centro storico in un enorme locale a cielo aperto, con tante attività commerciali impegnate nella vendita di cibo e bevande da asporto.

Firenze è una città in cui ogni metro deve essere spremuto per estrarre il massimo profitto possibile, con una logica che dall’area UNESCO si sta estendendo in tutto il tessuto urbano.

Ovviamente si tratta di una situazione da contrastare e rispetto alla quale invertire necessariamente la tendenza.

Nel frattempo il sistema politico ha iniziato però a scandalizzarsi per il degrado del turismo “non di qualità”: anche in Palazzo Vecchio ci sono cartelli per invitare le persone a non sedersi a mangiare.

Una soluzione? Indicare aree apposite dedicate alla possibilità di mangiare senza creare le respingenti situazioni che tanto sono diffuse nella nostra Firenze, anche in prossimità della sede del nostro Comune.

Anche per capire uno degli aspetti dei costi legati all’overtourism.

Ci è stato detto di no. Prendiamo atto, sapendo che almeno sul conferimento dei rifiuti si è trovata una sintesi in Commissione 6, che speriamo presto possa essere votata dal Salone de’ Dugento.