Dal Consiglio comunale del 27/2/2023
Il Sovrintendente del Maggio dà le dimissioni e il Sindaco esce sconfitto dalle primarie del suo Partito
Il Sovrintendente del Maggio dà le dimissioni e il Sindaco esce sconfitto dalle primarie del suo Partito
Un consiglio comunale segnato dagli eventi di sabato mattina, tra antifascismo e funzionamento delle istituzioni
“Sosteniamo la richiesta di una seduta straordinaria del Consiglio comunale, proprio perché sosteniamo il trasporto pubblico locale e la necessità di garantire un futuro al Franchi”
Antonella Bundu, Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Lorenzo Palandri, Francesco Gengaroli – Sinistra Progetto Comune Quartiere 2
In campagna elettorale il PD e l’attuale sindaco non parlavano di un futuro della Fiorentina al Franchi. Ricordiamo quando nel Salone de’ Dugento ci veniva chiesto di votare la variante Mercafir, se avevamo a cuore il futuro della principale squadra di calcio della città.
Abbiamo sempre sostenuto la necessità di un concorso internazionale per l’impianto di Campo di Marte, ma è evidente il problema politico, dovuto all’assenza di un reale processo partecipato, capace di coinvolgere le diverse parti in causa.
Eravamo alla conferenza stampa di oggi e abbiamo sottoscritto la richiesta di una seduta straordinaria del Consiglio comunale dedicata al progetto, anche alla luce dell’importante percorso nato sul territorio grazie al comitato Vitabilità.
Il centro commerciale è garantito, la copertura per la tifoseria no? Questo ci sembra già di per sè indicativo.
Sulla mobilità ci sono i problemi di sempre, legati al tipo di progetti e all’indisponibilità di migliorare il loro sviluppo, soprattutto perché manca una progettazione complessiva tra collegamenti ferroviari extraurbani, gomma e ferro.
C’è anche un problema di uso delle parole. Se si stesse garantendo solo il futuro pubblico del Franchi e rafforzando il trasporto pubblico locale saremmo di fronte a due azioni di sinistra. Invece c’è molto altro, purtroppo, quindi non faremo mancare le nostre controproposte.
Giornata intensa anche prima della seduta del Consiglio comunale, con il Giorno del Ricordo al centro della seduta. Ecco come è andata
“Nonostante le offensive dichiarazioni di ieri, ricordiamo che una soluzione è praticabile, stando nel merito della questione e riconoscendo l’urgenza della presa di posizione”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Se fosse solo una polemica interna al Consiglio comunale si potrebbe lasciar correre l’accusa del capogruppo del Partito Democratico. Però si è tirata nel mezzo l’ombra di strumentalizzazione del Giorno della Memoria.
Quindi è opportuno fare chiarezza.
Sinistra Progetto Comune, il 26 gennaio, ha depositato un testo sulla vicenda di Cospito, analogo a quello votato pochissimi giorni prima a Torino. La conferenza capigruppo di quel giorno è quella boicottata da tutte le opposizioni, perché la maggioranza aveva scelto di far saltare la seduta straordinaria in cui deliberare sullo stralcio delle sanzioni.
Si arriva al consiglio comunale del 30 gennaio, che si riunisce la mattina e il pomeriggio, dedicando uno spazio al Giorno della Memoria. Uno degli invitati parla esplicitamente dei valori morali ereditati dall’Europa del secondo dopoguerra e del pericolo di ritenere le persone “non recuperabili”. Spesso diciamo che non ci dobbiamo limitare a parlare del passato, ma interrogarci su come sia stato possibile quanto avvenuto e cosa possiamo imparare dagli orrori del Novecento. Gli ordini del giorno legati al Giorno della Memoria e al Giorno del Ricordo riguardano spesso aspetti legati all’attualità. Volevamo quindi cogliere questi nessi, anche per evitare ogni strumentalizzazione nel merito della vicenda, concentrandoci solo sull’aspetto umano delle condizioni in cui si trova una persona nelle mani dello Stato.
Non ci viene obiettato alcunché, da nessun gruppo consiliare, il 30 gennaio, anche se quel giorno l’ordine del giorno non viene votato.
Alla conferenza capigruppo del 2 febbraio 2023 Sinistra Progetto Comune segnala che a questo punto esistono due atti. Una risoluzione completamente slegata dal Giorno della Memoria e l’ordine del giorno. Chiediamo che venga anticipata la discussione della risoluzione. Il capogruppo del Partito Democratico dice che è contrario ad anticipare la risoluzione, ma che si impegna a discutere l’ordine del giorno prima della seduta del 6 febbraio 2023. Nel verbale di quella conferenza c’è scritto esattamente questo. No alla risoluzione, sì all’ordine del giorno.
Quindi se il problema era il Giorno della Memoria, c’era un’alternativa. Il problema invece è che si era preso un impegno e poi si è scelto di venire meno. L’accusa di voler strumentalizzare è offensiva, stante la conferenza capigruppo del 2 febbraio. Il Partito Democratico, ieri, non voleva parlare di Cospito. C’è un verbale e una risoluzione che dimostrano la cosa.
Il capogruppo del Partito Democratico ha scritto ieri sera che ora il PD lavora su un suo testo, su Cospito. Allora diciamo pubblicamente che siamo disponibili a fare una sintesi e mettere da parte le polemiche. Siamo disponibili a ritirare l’ordine del giorno e modificare la risoluzione, dandogli carattere di urgenza. Anche perché per presentarla gli altri gruppi consiliari hanno già dato il loro consenso in questi giorni.
Quindi ci aspettiamo la fine di ogni polemica. E la disponibilità a guardare al merito delle questioni.
“Erano giorni che si sapeva della richiesta di discutere oggi un ordine del giorno, ma si è scelto di venire meno a un accordo preso in conferenza capigruppo”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Avevamo presentato un ordine del giorno sul caso Cospito, durante la Giornata della Memoria, spiegando nel testo il collegamento politico che vedevamo, nel parlare di dignità umana, quando una persona è nelle mani dello Stato, privata della sua libertà.
Su questo tema era intervenuto anche uno degli interventi richiesti agli ospiti portati nel Salone de’ Dugento.
In conferenza capigruppo c’era un accordo, messo a verbale, di vedere discusso oggi quell’ordine del giorno. Il PD ci aveva detto di sì. Invece oggi ha cambiato idea. Senza dire perché, inventandosi un problema di opportunità, che però non aveva mai sollevato prima di oggi. Ed è andato via. Mancando di rispetto alla conferenza capigruppo e al Consiglio comunale.
Ringraziamo la Lista Nardella, Italia Viva, Centro, Fratelli d’Italia, Gruppo Misto e la Presidenza del Consiglio comunale per aver scelto di rimanere.
Ci offende che ci sia chi accusa che strumentalizziamo. Non abbiamo dato in nessun modo pubblicità all’ordine del giorno e non ci interessa in nulla la visibilità di una parte politica.
Volevamo prendere una posizione analogamente a quanto successo a Torino e Napoli. Ma il PD ha scelto di smentire se stesso e andare via. A prescindere dal merito della questione”.