“Appena due giorni fa il sindaco Nardella aveva dichiarato alla stampa l’adozione di alcune misure per far fronte alla grave crisi energetica. Tra queste, parole sue: “concentrare tutto il lavoro agile dei dipendenti il venerdì, non in modo coercitivo ma facendo scegliere ai dipendenti, in modo da chiudere quanti più uffici possibile e risparmiare luce e energia”. “La realtà è ben diversa” dichiarano i consiglieri De Blasi, Masi, Bundu e Palagi. “Ieri il personale dell’ente ha ricevuto una mail nella quale l’Amministrazione dichiara che il venerdì come giorno di lavoro agile è immodificabile e se il dipendente non è d’accordo, il contratto di lavoro agile non può essere stipulato e cesserà alla naturale scadenza. Il che significa, in parole povere, prendere o lasciare. Chi già aveva due giorni di lavoro agile, spiegano i consiglieri, vedrà spostato uno dei due il venerdì. Ma chi ne aveva solo uno, e sono tanti nell’Amministrazione, che non era il venerdì dovrà obbligatoriamente spostarlo a questo giorno”.
“Così facendo però viene meno il fondamento del lavoro agile come misura di conciliazione tra vita personale e vita lavorativa. Ci sono tante persone che avevano scelto un altro giorno proprio per esigenze familiari di accudimento dei figli piccoli o dei genitori anziani” proseguono.
“Inoltre questo creerà una ulteriore disparità tra quei dipendenti che lavorano due giorni da casa e quelli che ne fanno solo uno, per lo più adesso obbligato il venerdì. Ricordiamo, nonostante svolgano funzioni smartizzabili, tanti dipendenti hanno assegnato dal proprio direttore solo un giorno di lavoro agile”.
“Ma non basta” sottolineano i consiglieri. “Nella mail inviata al personale c’è anche scritto che coloro che non accetteranno l’accordo di lavoro agile con obbligo del venerdì, resteranno in attesa di ulteriori comunicazioni”. “Cosa significa questo? Che il dipendente deve scegliere oggi senza sapere quali siano le alternative. Sì, perché non sono ancora state rese note quali saranno le sedi di lavoro che verranno chiuse né quelle di coworking che l’Amministrazione metterà a disposizione né tantomeno sappiamo le modalità con cui il personale potrà accedervi”. “Si potrebbero quindi verificare casi di persone che si ritroveranno il venerdì a doversi recare in sedi molto lontane dalla propria residenza e in orario non scelto, perché il lavoro agile si può svolgere nell’arco di tutta la giornata”.
“Alla faccia del risparmio energetico e della conciliazione” denunciano De Blasi, Masi, Bundu e Palagi. “Ricordiamo all’Amministrazione che la premessa fondamentale per stipulare un accordo fra le parti è che entrambe sappiano cosa vanno a firmare. Ecco, qui viene meno il fondamento dell’accordo e questo non è né giusto né tollerabile”.
“Chiediamo al Comune di rispondere prontamente a tutti i dubbi e le criticità che abbiamo sollevato, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e lavoratrici dell’ente” concludono i consiglieri.