Esselunga via Mariti

“Bene che la candidata Sindaca del centrosinistra sostenga quello che solo il nostro gruppo ha votato lunedì in aula”

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Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

Se Sara Funaro fosse del Partito Democratico il Partito Democratico lunedì avrebbe chiesto almeno di approfondire il nostro ordine del giorno in una commissione.

Se Sara Funaro fosse in Giunta, avrebbe manifestato la propria perplessità lunedì, vedendo tutta la maggioranza bocciare la nostra richiesta di chiedere a Esselunga di prendere in considerazione l’ipotesi di superare il progetto di un punto vendita.

Se Sara Funaro fosse del PD e in Giunta le sue dichiarazioni di apertura alla proposta di Padre Bernardo sarebbero in contraddizione con quanto è avvenuto un paio di giorni fa dentro Palazzo Vecchio.

Ricordiamo che un ordine del giorno è un atto di indirizzo non vincolante e che per quanto ci riguarda la questione era politica, consapevole dei limiti di legge e della complessità della vicenda.

Comunque non ci scoraggiamo. Presenteremo di nuovo la stessa proposta bocciata lunedì. Nel caso in cui Sara Funaro fosse parte dell’attuale Giunta, fosse iscritta al Partito Democratico e fosse candidata sindaca del centrosinistra, avrebbe tempo per convincere la sua parte a sostenere la richiesta che arriva da tante persone, dal Comitato Ex Panificio Militare e dalla fiaccolata spontanea di domenica sera.

“Dispiace che il nostro sia stato l’unico gruppo consiliare a recepire la richiesta che arriva dalla cittadinanza”

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Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

Abbiamo sentito illazioni sbagliate e infondate, rispetto a un ordine del giorno presentato ieri che recepiva una richiesta arrivata anche dalla cittadinanza.

Superare la costruzione di un centro commerciale ci sembra una proposta di buon senso.

Non solo perché il Comitato Ex Panificio Militare – Via Mariti ha presentato tante alternative (http://www.coexpami.it). Non solo perché domenica è annunciata la nascita di un Comitato per il blocco del cantiere. Non solo perché il Quartiere ha bisogno di verde in quella zona. Non solo perché c’è una forte necessità di spazi e servizi pubblici. E sicuramente non perché a essere interessata dalla strage è la catena Esselunga.

Davvero si immagina che si potrà fare la spesa in quello spazio senza pensare ai fatti di venerdì? Il cantiere è probabile che rimanga comunque a lungo bloccato. A questo punto è bene che il Comune inizi un confronto serrato con la proprietà, per capire come superare la costruzione dell’ennesimo centro di grande distribuzione (sono già circa una dozzina a distanza di pochi chilometri).

Avevamo proposto un ordine del giorno, ma PD e destre ci hanno detto di no. Ci dispiace, ma continueremo a sostenere questa posizione, dentro e fuori le istituzioni.