Tassa di soggiorno: è una tassa di scopo, che compromette il bilancio della città
“Non c’è alcuna ricerca di equilibrio, nonostante le promesse prima della pandemia. Firenze diventa sempre più ostaggio di un’unica attività economica, di un modello insostenibile”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Grazie Galli – Associazione Progetto Firenze
Sul sito dell’Associazione Progetto Firenze, nel mese di febbraio, sono state spiegati i problemi riguardanti il legame tra tassa di soggiorno e bilancio comunale.
Aumentarla non ha a che vedere con un principio di equità (pesa meno sui prezzi alti) e non è vero che permette di evitare l’incremento della fiscalità generale. Infatti c’è una nuova maggiorazione della TARI. Sappiamo quanto la gestione dei servizi ambientali sia influenzata dai consumi di chi viene per turismo in città.
Si tratta di un tema su cui più volte abbiamo avuto modo di intervenire, prima, durante e dopo le prime fasi legate alla pandemia SARS-CoV-2. Ci ritorneremo sopra, ancora.
Ma intanto aspettiamo lunedì per le risposte a un question time depositato questa mattina, per sapere:
– quali siano nel dettaglio le singole voci di spesa su cui i proventi della tassa di soggiorno sono stati riversati nel 2022;
– a quali di queste voci corrispondano i maggiori costi per i quali si ritiene necessario aumentare la tassa di soggiorno;
– come s’intenda riconciliare l’affermazione di non voler far gravare sui residenti i costi del turismo con il prospettato aumento del 10% della TARI;
– se si sia in grado di definire, anche indicativamente, i costi effettivi dovuti a una città che «ospita turisti in numero di oltre 20 volte maggiore quello degli abitanti».