Olimpiadi: il lancio del giavellotto all’aeroporto di Peretola!
“Era una provocazione che avevamo avanzato nel 2019 quando fummo l’unico gruppo a votare contro l’ipotesi di quella che il PD definì «una grande opportunità»”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Ogni inizio consiliatura ha la sua suggestione per le Olimpiadi. Almeno stavolta non è il programma di mandato della Sindaca, ma sono dichiarazioni di un già Sindaco, oggi di Italia Viva, e del Presidente della Regione Toscana, del Partito Democratico.
La cosa rasenta comunque il ridicolo. Perché la politica dovrebbe cimentarsi in discipline più serie degli annunci estemporanei, magari per un po’ di visibilità in agosto.
Le Olimpiadi di Parigi hanno determinato morti e incidenti gravi nei cantieri. Il principale sindacato della Francia ha denunciato un alto tasso di sfruttamento irregolare di manodopera
A dicembre 2023 si parlava di una stima fatta su settembre 2023: 70 incidenti, di cui una decina gravi, con 4 decessi. Ovviamente sono numeri ufficiali (aggiornati indicano 181 incidenti, di cui 31 gravi), che in nessun modo possono intercettare ciò che è senza contratto.
A questo si aggiunge la decisione di sgomberare accampamenti di senza dimora e allontanare persone povere dalle aree più esposte all’attenzione mediatica. Una cosa analoga pare stia accadendo anche a Roma per il Giubileo.
I grandi eventi, per come vengono costruiti, rappresentano un modello potenzialmente insostenibile per i territori, se vengono inseguiti acriticamente. Determinano poi, nella loro gestione, disciplinamento, militarizzazione e poca trasparenza.
Sarebbe bello vedere Firenze discutere di un modello diverso di sport e competizioni. Però ci ricordiamo il dibattito del 2019, quando siamo stati l’unico gruppo a votare contro un ordine del giorno che chiedeva a Nardella «di proseguire nell’importante percorso nel veder realizzata questa grande opportunità».
In tutta risposta avevamo proposto di usare la pista di Peretola per il lancio del giavellotto e altre discipline simili. Chissà che invidia devono aver avuto Giani e Renzi quando Tom Cruise è saltato su un aereo con una moto, per portare la bandiera a Los Angeles, nella cerimonia di chiusura. Immaginarlo sfrecciare per le vie di Quaracchi sarebbe stato unico!