RSA: il Comune prenda posizione
a tutela dei servizi e delle famiglie
“Dichiarazioni pericolose oggi sulla stampa. Il sistema è ancora sostenibile?”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Durante la pandemia avevamo accettato di non limitare la discussione sulle RSA alla contrapposizione tra pubblico e privato, per interrogarci sul modello di presa in carico che mostrava e mostra tutti i suoi limiti. Sono luoghi spesso ai margini della società, dove si consumano pezzi di esistenza che in troppe e troppi non vogliono vedere se non è indispensabile, soprattutto in politica.
Ci colpisce la forza comunicativa che i soggetti privati hanno messo in campo contro la Regione Toscana, all’indomani dell’annuncio di un accordo con sindacati e cooperative che sembra voler tutelare (magari in modo parziale) il personale del comparto. Sempre che ci sia stato modo di capire correttamente cosa sta succedendo.
Il Comune conosce i dettagli dell’accordo? Porterà il tema in Società della Salute? E i gestori conoscono il testo della Regione o partono con difesa “di ufficio”? L’accordo regionale a quali servizi si riferisce?
Il privato ci sta dicendo che avevamo torto durante la pandemia e che non è in grado di garantire il servizio senza gravare sulle famiglie (minaccia pesantissima e che andrebbe usata con cautela), o senza chiedere più soldi alla fiscalità generale? Allora iniziamo a ipotizzare di superare tutta la retorica ideologica sul privato sociale in convenzione, tenuto come principio fondante dall’allora candidata Sindaca Stefania Saccardi, pochi mesi fa?
Sulla pelle delle persone in difficoltà non si agisce così. È un modo spregiudicato di usare una posizione di forza rispetto alla quale non vogliamo rimanere in silenzio e chiediamo a Palazzo Vecchio di costruire una posizione dal basso del territorio.
Ribadiamo la necessità di un’azione diversa del pubblico in sanità e nel sociosanitario. Quanto avviene in queste ore lo conferma necessario.