Novoli, Mercafir: un futuro pubblico, equo e giusto

“Va tutelato il futuro pubblico dell’area, pensandola in relazione all’area metropolitana e alle relazioni con Prato”

Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune, Possibile, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista)

Nell’area di Novoli sono stati commessi tanti errori, come nella piana fiorentina. Si è pensato che il progresso fosse sinonimo di consumo del suolo. Categorie anacronistiche e superficiali sono state accompagnate dalla propaganda della crescita. A crescere però sono le ondate di calore.

Nel gennaio 2020 è stato proposto di realizzare nell’area Mercafir un nuovo stadio. Poi si è passati all’annuncio del Sindaco uscente Nardella di un nuovo polo logistico.

Per fortuna Novoli Bene Comune ha voluto dare un contributo al Piano Operativo, anche se non tutte le osservazioni sono state accolte. In seguito è nata un’interlocuzione positiva a partire da un progetto della CGIL di Firenze.

Pensiamo sia importante che il primo confronto tra candidate e candidati per il governo della Città sia stato proposto su queste tematiche e ci dispiace per l’assenza di Funaro, Schmidt, Saccardi e Del Re. Anche perché per la zona c’è una cornice che parzialmente accoglie quanto presentato dalla residenza, ma in modo troppo generico, funzionale a una campagna elettorale vaga, minacciata da possibili varianti fortemente peggiorative.

Per quanto ci riguarda le proposte per Novoli vanno per gradi di priorità.

1) L’area deve rimanere pubblica. Nessun consumo di suolo. Che credibilità ha chi oggi lo dice ma pochissimi anni fa voleva realizzare lì uno stadio privato?

2) La programmazione deve tenere conto di una programmazione reale per tutta l’area metropolitana settentrionale, confrontandosi con la provincia di Prato.

3) Prima di concentrare nella zona nuove attività, occorre riflettere sulla sostenibilità dei progetti. Ancora oggi non sappiamo se Qualità e Servizi potrà garantire tutta l’utenza del Comune di Firenze senza compromettere le peculiarità con cui si è sviluppata nelle scuole della piana fiorentina. I servizi di refezione scolastica devono garantire la continuità occupazione dell’attuale personale in appalto. È sbagliato che la Giunta non si sia mai confrontato con il Consiglio comunale su questo.

4) Concordiamo con l’idea di fare dell’area un centro di energia rinnovabile, investendo sul verde per abbattere l’isola di calore. Aggiungiamo che lo si potrebbe collegare al Parco della Piana (evitando nuovi progetti per l’aeroporto di Peretola). È fondamentale che sia un esempio sul piano dell’efficientamento energetico (dal fotovoltaico al recupero delle acque piovane).

5) Sul fronte del lavoro è imprescindibile aprire un confronto con le cooperative, per evitare ogni dinamica di sfruttamento. La logistica è una frontiera di estremi mutamenti, in cui è fondamentale anche il tema della mobilità. L’area ex GKN può diventare un polo di produzione di mezzi funzionali, a partire dalle Cargo Bike per la fase finale di distribuzione, ma ragionando anche su quelli precedenti?

6) L’interramento di viale Guidoni è una riflessione da avviare nelle prime settimane di consiliatura.

7) La realizzazione di studentati gestiti da soggetti privati deve essere evitata. Il diritto allo studio deve essere garantito dai soggetti pubblici.

8) Riguardo al complesso il Magnifico proponiamo di chiarire il costo a cui andrebbe incontro l’Amministrazione comunale in caso di acquisto tramite esproprio.

9) Sul fronte del nuovo Parcheggio Scambiatore Check Point Nord è fondamentale creare un percorso di partecipazione che colleghi la residenza della zona con le decisioni da prendere in coordinamento con gli altri enti dell’area metropolitana settentrionale, oltre che con il Comune e la Provincia di Prato.

10) La contrarietà al progetto della Terza Torre si lega al nuovo edificato. È grave che lo schema progettuale sia stato inviato alla Direzione Urbanistica del Comune di Firenze il 29 gennaio 2024, senza essere mai stato discusso, anche in occasione della discussione sul Piano Operativo. Palazzo Vecchio deve pretendere di capire se ci sono evidenti criticità su quanto già edificato e come si può risolvere senza ulteriore consumo di suolo e nuovi progetti.

11) Comprensorio Torre Agli: i protocolli di intesa del 2002 e del 2014 con il Ministero della Difesa evidenziano la necessità di un’azione più attiva da parte del Comune. Deve essere assolutamente istituito un tavolo di confronto politico con tutti gli enti pubblici, che porti al rilascio del bene a Palazzo Vecchio, per realizzare Edilizia Residenziale Pubblica, servizi e spazi culturali di aggregazione, oltre a un Comitato Locale di Sicurezza, Socialità e Solidarietà. La Villa deve tornare in carico al Comune, mentre i capannoni retrostanti posso essere destinati a verde e usi civici (come per i capannoni sempre militari di via Baracchini/via di Novoli).

12) La programmazione socio-sanitaria e sanitaria deve essere al centro della politica comunale, anche se nel confronto con AUSL Toscana Centro e Regione. Nell’area di Novoli può e deve essere realizzata una Casa della Salute.

13) Il tema delle strade orfane, come più in generale quello delle aree private a uso pubblico, deve essere affrontato con coraggio. Nella zona di San Donato il Comune deve risolvere la situazione che tiene in “ostaggio” le proprietarie e i proprietari delle case che dovrebbero entrare a far parte del Consorzio Sandonato Est.

14) Va rivoluzionato il rapporto tra Comune ed Edilizia Residenziale Pubblica. In questi cinque anni abbiamo denunciato le centinaia di alloggi sfitti e invenduti, seguendo da vicino il caso di via Torre degli Agli e quello di via Accademia del Cimento. Le case popolari sono un’occasione per dimostrare il ruolo delle politiche pubbliche, mettendo al centro la dignità delle persone e costruendo servizi funzionali alla socialità.