Grande è la confusione sotto il cielo, oggi, secondo Massimo D’Alema

Foto di Gerd Altmann da Needpix

Articolo uscito su Il Becco, qui.


Massimo D’Alema è ormai un archetipo della politica italiana, almeno sulle reti sociali. Tra meme e discussioni polarizzanti, diventa difficile scrivere il suo nome senza sentire in sottofondo il tuono di qualche polemica.

Donzelli Editore ha pubblicato, a maggio 2020, il testo di alcune lezioni tenute alla Link Campus University, nel corso dell’anno precedente, riviste alla luce della pandemia Covid-19, che ha spinto all’autore a scrivere un’introduzione che colloca le analisi di politica internazionale nel contesto contemporaneo dell’emergenza sanitaria.

La geopolitica è un terreno affascinante e pericoloso. Spinge anche le persone più preparate ad astrarre la realtà, quasi la vita quotidiana fosse un gioco da tavola.

Grande è la confuzione sotto il cielo è il titolo di questo prodotto editoriale, che non può essere considerato tra le cose più interessanti scritte da un protagonista della cosiddetta Seconda Repubblica italiana.

I passaggi più interessanti sono gli aneddoti. La battuta di Giovanni Paolo II sul comunismo (“chi difenderà ora i poveri?”), la visita a Gaza prima del tracollo di Fatah nell’area, la frase di Gheddafi sui bikini in Libia, le dichiarazioni di Gorbačëv durante una cena informale… Racconti narrati con semplicità, non priva di toni autocompiaciuti. Se non fosse D’Alema potremmo parlare anche di ingenuità, almeno quando descrive la devozione di Putin per San Nicola, attestata a Bari, come un elemento indicativo dello spirito reale dell’uomo del Cremlino… Un gesto lontano dalle telecamere, ma compiuto di fronte a esponenti istituzionali, non detto sia da considerare un gesto spontaneo. Non per essere cinici a tutti i costi, ma la politica non coincide con le sue narrazioni…Leggi tutto