Giorno del Ricordo: la politica strumentalizza la memoria esule
“Sbagliato rimuovere le responsabilità dello Stato italiano, prima, durante e dopo il fascismo“
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Le memorie sono importanti e devono essere riconosciute. Non si può fare sintesi tra storie diverse e punti di vista opposti, rispetto a ciò che è stato. La storia è una disciplina in continua trasformazione, mentre il vissuto è altro.
Il Giorno del Ricordo è sempre più uno strumento di anticomunismo che conferma la cattiva fede di chi a destra non manca di fare polemiche intorno al 10 febbraio di ogni anno.
La Resistenza e la Liberazione sono state portate avanti da culture diverse e il PCI non è stato certo il partito che ha governato il Paese nei primi anni dopo la seconda guerra mondiale, se non per parte minima.
Prima, durante e dopo il fascismo lo Stato italiano ha rimosso le sue responsabilità. Il colonialismo inizia prima del fascismo, sotto Mussolini si è portata avanti una pulizia etnica e dopo era necessario rimuovere il razzismo di una parte del popolo italiano.
Abbiamo voluto dire questo nel nostro intervento di oggi, perché più della memoria delle vittime (da riconoscere), occorre ragionare sulle responsabilità di chi porta avanti