Sinistra Progetto Comune partecipa al ricordo della Liberazione di Firenze
“Grazie all’Amministrazione e alle associazioni impegnate per la memoria. Nel tempo vengono meno le testimonianze dirette e ricordare diventa ancora più importante”
“Grazie all’Amministrazione e alle associazioni impegnate per la memoria. Nel tempo vengono meno le testimonianze dirette e ricordare diventa ancora più importante”
Il 2 agosto si ricorda la strage di Bologna e si ricorda il Porrajmos, lo sterminio nazifascista di Rom, Sinti e Caminanti.
Le razze non esistono ma il razzismo sì. Ancora oggi troppa poca memoria storica c’è sul tema e troppi pregiudizi accompagnano forze politiche che godono di alti consensi nel Paese.
Con Antonella Bundu avevamo chiesto a Palazzo Vecchio di ricordare questa giornata. Abbiamo trovato convergenza con la maggioranza, arrivando a un’unica mozione nel corso dei dibattiti, a gennaio 2020.Leggi tutto
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, Consigliere e Consigliera comunali di Sinistra Progetto Comune a Firenze:
«Angiolo Gracci, nome di battaglia Gracco, è nato a Livorno il 1° agosto del 1920. A 100 anni da quell’evento, Firenze ha la possibilità e il dovere di ricordare uno degli eroi della sua Liberazione. Tra le sue braccia il Comandante Potente ha pronunciato alcune delle sue ultime parole, prima di morire a seguito dei colpi subiti, mentre si portava avanti la lotta partigiana nella nostra città. Abbiamo depositato alcuni giorni fa una mozione, con cui chiediamo che il Comune di Firenze individui un monumento per ricordare uno dei protagonisti della migliore storia del nostro territorio. Lo dobbiamo alla vita che questo partigiano ha dedicato, anche nel passato più recente, alla difesa della libertà e contro ogni forma di oppressione».Leggi tutto
Da Anpi.it
Alla caduta del Fascismo, il 25 luglio del 1943, fu grande festa a Casa Cervi, come in tutto il Paese. Una gioia spontanea di molti italiani che speravano nella fine della guerra, nella morte della dittatura. La Liberazione verrà solo 20 mesi dopo, al prezzo di molte sofferenze. Ma quel 25 luglio, alla notizia che il duce era stato arrestato, c’era solo la voglia di festeggiare. A Campegine, i Cervi insieme ad altre famiglie del paese, portarono la pastasciutta in piazza, nei bidoni per il latte. Con un rapido passaparola la cittadinanza si riunì attorno al carro e alla “birocia” che aveva portato la pasta. Tutti in fila per avere un piatto di quei maccheroni conditi a burro e formaggio che, in tempo di guerra e di razionamenti, erano prima di tutto un pasto di lusso. C’era la fame, ma c’era anche la voglia di uscire dall’incubo del fascismo e della guerra, il desiderio di “riprendersi la piazza” con un moto spontaneo, dopo anni di adunate a comando e di divieti. Leggi tutto
Informazioni sulla pubblicazione di Left qui.
Dalle parole della sezione ANPI “Potente”, che organizza e dà il patrocinio all’evento:
«Abbiamo una “fissazione”, che la Resistenza antifacista non sia solo quella, in armi, dall’otto settembre 1943 al 25 aprile 1945.Leggi tutto
“Ci uniamo al coro di voci che condanna quanto avvenuto al murale per Silvano Sarti. Dopo le due svastiche apparse in città e l’atto di ieri a Grosseto (con cui si è danneggiato una stele in ricordo della Resistenza), oggi è toccato a una parte importante della Città, che rende omaggio al partigiano Silvano Sarti.