Toscana Energia e ALIA: altri documenti confermano il problema politico
“Utili per poco meno di 6 milioni di euro l’anno a rischio. La risposta a un accesso agli atti e il bilancio consolidato di ALIA del 2023 confermano la necessità di risposte da parte di Sindaca e Giunta”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Durante la Commissione controllo di oggi è stato confermato che la presenza in Toscana Energia per il Comune di Firenze vale poco meno di 6 milioni l’anno, in termini di dividendi.
Siamo andati poi a vedere il bilancio consolidato 2023 della multiutility e a pagina 133 abbiamo trovato quanto segue: «ALIA ha concesso un’opzione di acquisto da parte di Italgas esercitabile nel periodo dal 1 gennaio 2025 fino al 31 marzo 2025. Il prezzo per l’acquisto delle azioni soggette ad opzioni sarà pari al loro fair market value, la cui determinazione sarà demandata di comune accordo tra le parti ad un esperto indipendente». Di questo non c’è traccia nella relativa nota stampa firmata dal Presidente Perra e dall’Amministratore Delegato Irace, di aprile 2024, in cui si dà notizia di dividendi per 33 milioni di euro. In pratica ai soci pubblici arrivano soldi, ma non informazioni. E c’è un pezzo di politica a cui evidentemente le cose stanno bene così, ci viene da immaginare. A noi no.
Anche perché abbiamo effettuato un accesso agli atti, che ha ricevuto una risposta parziale. Nell’atto di fusione per incorporazione di Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana in ALIA non c’è riferimento all’opzione di acquisto di Italgas, ma si chiarisce come il Comune di Firenze assuma un peso maggiore dentro ALIA stessa, grazie al conferimento delle azioni detenute in Toscana Energia (20,6099%).
Nell’atto di sottoscrizione e conferimento in esecuzione di delibera di aumento di capitale sociale di S.P.A., firmato il 30 dicembre 2022 dall’Amministratore Delegato di ALIA Ciolini e dal Sindaco Nardella, troviamo scritto che per le azioni di Toscana Energia, oggetto del conferimento tra Comune e ALIA, «non sussiste il diritto di prelazione a favore degli altri soci trattandosi di conferimento a favore di società controllata dal socio conferente». Non solo: si riporta il gradimento espresso da Toscana Energia il 27 dicembre 2022, con conseguente assenso al conferimento. Se la fusione non si fosse perfezionata le azioni sarebbero dovute tornare direttamente nelle mani di Palazzo Vecchio, si chiarisce nello stesso testo, dove si riporta il giudizio dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che non deve dare parere in caso di semplice conferimento.
Quindi l’accordo del 27 dicembre 2022 tra Italgas, Toscana Energia e Alia, nel quale si prevede l’opzione di acquisto da parte del privato delle quote detenute dal Comune di Firenze, a che titolo è stato fatto? In quella data le azioni erano ancora di Palazzo Vecchio, no? L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), su questo accordo, si è espressa solo il 6 febbraio 2023.
Nella richiesta di accesso agli atti avevamo anche chiesto la corrispondenza di Sindaco e Giunta dal 2019 a oggi relativa all’operazione multiutility. Ci è stato risposto che sono troppi documenti, o che comunque non è chiaro cosa vogliamo sapere. Non è un mistero. Chi ha acconsentito politicamente e istituzionalmente alla decisione del Consiglio di Amministrazione di ALIA di rendere possibile la vendita del 20% di Toscana Energia detenuta dal Comune di Firenze? E perché il Comune di Firenze pesa dentro la multiutility sulla base di azioni che a distanza di pochissimo finisce per cedere a un privato, a discapito degli altri soci pubblici? Da dove nasce tutto questo e come è possibile fare a meno di un voto del Consiglio comunale per cedere una partecipazione del Comune, nonostante questo passaggio sia stato ribadito essere necessario dalla stessa AGCM? Perché tanto silenzio da parte della Sindaca e della Giunta?