Bandiera della pace: il nostro sì per tutte le guerre e stop alle spese militari
“Non abbiamo condiviso le polemiche, mentre le persone muoiono nelle terre dilaniate dai conflitti. Speriamo che presto si possano votare i nostri ordini del giorno”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Il tricolore è la bandiera della Repubblica italiana o di chi pensa che la Patria sia il valore supremo, più alto anche della democrazia?
La bandiera europea rappresenta la collaborazione politica tra i popoli, o un’unione solo economica, dove si favorisce l’aumento delle diseguaglianze e la deregolamentazione dei mercati?
Il simbolo della città di Firenze fa parte della nostra storia o è il modo in cui chi governa la città rappresenta la propria parte?
I simboli hanno valore se c’è un rispetto attorno al loro significato riconosciuto, che può anche variare.
Noi abbiamo detto sì alla collocazione della bandiera della pace nel nostro Comune, perché quella bandiera c’era anche quando gli Stati Uniti hanno invaso Afghanistan e Iraq ed è comune a tante anime diverse oggi, di fronte ai fatti dell’Ucraina.
Ci sono tantissimi conflitti e troppe morti ogni giorno, nel mondo. La politica e il diritto internazionale stanno fallendo.
Abbiamo presentato diversi ordini del giorno: per ricordare la complessità degli eventi bellici ancora in corso, per dire no all’aumento delle spese militari e alla vendita delle armi come forma di ricerca della pace, per chiedere al nostro Ente di fare il punto sulle reti internazionali di cui fa parte.
Speriamo che presto possano essere votati. Li abbiamo rimandati a una fase successiva, rispetto al tema di Campo di Marte, per cui era presente una significativa rappresentanza della cittadinanza. Purtroppo non è servito a favorire l’ascolto da parte della maggioranza, ma era giusto provarci.