Palestina: dal Governo di Israele azioni irresponsabili e pericolose
“Come già affermato più volte chiediamo a Palazzo Vecchio una posizione chiara e importante”
Dmitrij Palagi, Sinistra Progetto Comune
L’Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite ieri ha pubblicato un report sulle detenzioni arbitrarie, prolungate e incommunicado (isolamento) portate avanti dalle autorità israeliane nei confronti del popolo palestinese, dall’ottobre 2023.
Si denunciano trattamenti degradanti e forme di crudeltà che includono abusi sessuali nei confronti di uomini e donne.
A essere vittime di tutto questo è anche personale medico. Tanti cadaveri di queste settimane sono di giornaliste e giornalisti, oltre che di figure militanti nell’ambito della difesa dei diritti umani.
I report delle organizzazioni internazionali si susseguono senza sosta.
Non è una novità che nel sistema detentivo israeliano ci siano persone private di libertà, la cui condizione è tenuta segreta.
L’Ohchr riporta il numero di persone morte in condizioni di detenzione: 53.
Ogni volta che prendiamo parola ci viene chiesto di condannare la violenza che colpisce vittime innocenti da parte di Hamas. Non abbiamo mai avuto ambiguità su questo. Ci chiediamo però perché a quella che chiamano “unica democrazia del Medio Oriente” viene consentito di torturare con gli apparati dello Stato impunemente.
Waterboarding, uso dei cani, violazione del diritto internazionale e delle leggi a difesa della dignità umana: che altro deve avvenire perché l’Italia e l’Unione Europea prendano una posizione decisa?
Rosemary DiCarlo, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari politici, oggi si sofferma sulle potenziali conseguenze dell’azione che ha colpito Teheran.
Stima 1.200 vittime israeliane, a cui si aggiungono 200 persone tenute in ostaggio. Nella Striscia di Gaza la comunità palestinese avrebbe già visto uccidere almeno 38.000 uomini, donne e bambini, con il 90% della popolazione sfollata, in molti casi sfollata più volte.
Si torni a proiettare la richiesta di cessate il fuoco su Palazzo Vecchio, si esponga la bandiera della Palestina verso piazza della Signoria e si lavori per interrompere tutte le relazioni economiche e commerciali che favoriscono l’economia israeliana. Sono richieste che arrivano anche da Firenze Palestina, che abbiamo portato in campagna elettorale e già ribadito in una nota del 18 luglio.