Sciopero rider: la politica si assuma le sue responsabilità
“L’indignazione non basta. Al fianco di chi fa sindacato, chi sta nelle istituzioni deve agire sul modello di sviluppo e di vita”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Ogni volta che una persona muore sul posto di lavoro chi fa politica si adopera per le consuete frasi di circostanza. Spesso non per cattiva fede, ma per senso di impotenza.
In fondo cosa ci si può fare? La situazione appare troppo complessa e ineluttabile.
Oggi è stato indetto uno sciopero e un presidio per il rider morto pochi giorni fa nella nostra città. Il Sindaco si è distinto per la forza della presa di posizione.
Vorremmo tentare di fare complessivamente e collettivamente un passo in avanti. Chi fa sindacato giustamente deve lottare per impedire la logica del cottimo e l’estremizzazione dei livelli di sfruttamento.
Chi governa la città, la Regione e il Paese, dovrebbe porsi però anche altre domande fondamentali. Come è possibile accettare quelle condizioni di lavoro? Quanto costa vivere a Firenze? La povertà è connaturata a un sistema di sviluppo in cui c’è la necessità di riserve da impiegare per servizi sempre più capillari, costruiti sulla miseria salariale?
Sono parole a cui arriviamo grazie alla riflessione dell’Associazione Progetto Firenze, che ringraziamo di interrogarsi con senso critico sulle trasformazioni del nostro tessuto urbano.
Oggi saremo in piazza Sant’Ambrogio alle 18.00, perché è dove è giusto essere.
Però pensiamo davvero non basti aderire alla lotta, senza assumerci un pezzo di responsabilità, riconoscendosi parte del sistema e del problema.