Ruota panoramica:
hanno smascherato il consigliere Palagi!
“Divertente accusa stamani sul quotidiano la Nazione. Il nostro unico voto contrario alla mozione del Partito Democratico sarebbe dovuto alla contrarietà alla gioia”
Dmitrij Palagi, Sinistra Progetto Comune
Sgruntolo (più noto come Grinch) stamani mi ha scritto, per darmi la sua solidarietà. Per chi non lo conoscesse, è un coraggioso amico che ogni Natale tenta di rubare lo spirito delle feste. Lui è fatto per le temperature fredde, quindi in estate chiede a un po’ di persone di aiutarlo. Stamani su la Nazione, Stefano Cecchi, ha scoperto le vere ragioni del mio voto contrario alla mozione del Partito Democratico sulla ruota panoramica. La sinistra estrema, scrive, non digerisce tutto ciò che ha a che fare “la gioia e la leggerezza”. E guardate, abbiamo fatto congressi e seminari, per capire quale metodo poteva aiutarci, dal bicarbonato alla buccia di limone in acqua calda, fino ai dispositivi medici più di avanguardia. Ma niente. Neanche una nota nei Quaderni di Gramsci ci è mai venuta incontro, per capire come digerire gioia e leggerezza!
Ci proviamo a nasconderlo. Andiamo a giro con le facce dipinte, i colori dell’arcobaleno (sia quelli del Pride che quelli della pace), il rosso del movimento delle classi lavoratrici, la socialità delle iniziative. C’è persino chi dichiara di apprezzare i murales. Però è solo un modo per ingannare l’umanità.
A noi piace la tristezza e la pesantezza. Lo ha dichiarato bene alcuni anni fa Stefano Benni. La sinistra mette tristezza.
Quindi in maniera pesante ecco alcune note noiose.
La mozione del Partito Democratico sulla ruota panoramica è stata votata il 19 giugno 2023, in una seduta reperibile su YouTube e che sicuramente è stata ascoltata dal giornalista che ha scoperto le vere ragioni, che non sono quelle dichiarate in aula. Stefano Cecchi non ha voluto dare credito a quello che ho detto nel Salone de’ Dugento e nemmeno a quello che abbiamo dichiarato come Gruppo in Rete Civica. Un altro mio amico, Stanislao Moulinsky, ogni volta che veniva scoperto da Nick Carter, dichiarava: «ebbene sì, maledetto Carter! Hai vinto anche stavolta!» (stiamo parlando di personaggi nati grazie al genio di Bonvi e Guido De Maria).
Ci avevamo provato, eh. Abbiamo spiegato le perplessità su come è nata l’idea di portare avanti una ruota panoramica con annesso villaggio natalizio in città. Abbiamo contestato i rapporti politici tra aziende private e governo cittadino. Abbiamo avanzato dubbi sulla bellezza di una pubblicità nell’occhio centrale della ruota in cui si promuovono attività di consegna di pizze (però, in ginocchio sui ceci, non diteci che siamo anche contro la pizza, perché non abbiamo cuore, ma la pizza ci piace e la digeriamo). Abbiamo esplicitato di sapere che la maggioranza dell’opinione pubblica apprezza la ruota panoramica. Nonostante questo, non abbiamo avuto problemi a essere l’unico gruppo contrario (la capogruppo Bundu era assente per altri impegni). Abbiamo spiegato che sarebbe bello avere forme di socialità non necessariamente filtrate dalla logica (lecita) del profitto. Abbiamo ricordato un paio di problemi, legati alla sostenibilità ambientale (ad esempio, della pista da ghiaccio sotto la ruota) e a come vengono riconsegnati gli spazi alla città. Sono decenni che il Comune di Firenze sbatte sulle stesse obiezioni di chi si occupa di tutelare il piazzale, le Cascine e gli altri parchi monumentali. La “nuova” area per un Luna Park è oggetto di dichiarazioni da quando ero ancora minorenne.
C’è un complotto. Di cui faccio parte io e fa parte il Grinch. Siamo in cerca di nuove alleanze. La SPECTRE si è impegnata a supportarci, appena avrà terminato con 007. Non abbiamo preclusioni planetarie. Speriamo in una risposta dalla Morte Nera, da parte di Darth Vader.
Ci avevamo provato a dire che il problema non è una ruota panoramica, ma il modo in cui si fanno le cose in questa città.
Ma le forze del bene, della gioia di vivere e della leggerezza, hanno vinto anche stavolta! Smascherando la sinistra radicale. Riconosciamo la sconfitta.
Per citare un film intellettuale, pesante e triste, “la vita vince sempre” (Jurassic Park).