San Salvi: gli scout “laici” pagano al Comune un affitto a vuoto
Il duro atto d’accusa del candidato sindaco Dmitrij Palagi e dei candidati al consiglio comunale Pietro Poggi e al consiglio di quartiere Lorenzo Palandri (SPC): “Dal 2019 gli scout CNGEI hanno versato nelle casse del Comune 30mila euro tra lavori, Tari e canone di utilizzo per una sede inutilizzabile.
«Mentre si descrivono e promettono progetti fantastici per San Salvi, si ignora la partecipazione e si abbandona una realtà scout a lottare a spese proprie contro i problemi del territorio. Dall’autunno 2019 le e gli scout del CNGEI pagano affitti a vuoto al Comune per una sede che non possono usare in sicurezza. Prima la corrente staccata senza avviso, poi una pandemia in cui nonostante la zona rossa veniva chiesto loro di presidiarla contro le occupazioni, poi i lavori fatti per portare la corrente a spese proprie, il tutto mentre intorno l’area veniva lasciata isolata e senza interventi”. E’ il duro atto d’accusa del candidato sindaco Dmitrij Palagi, del candidato al consiglio comunale Pietro Poggi e del candidato al Consiglio di Quartiere Lorenzo Palandri (SPC) formulato questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi nell’area degli ex lavatoi di San Salvi. “Nonostante gli appelli, le richieste di aiuto e l’interessamento del Quartiere, unica istituzione a cui riconosciamo di essersi attivata, senza successo – spiegano insieme – il Comune ha preteso dagli scout: affitti, Tari e lavori per un totale di circa 30.000 €, senza che il contratto sia ancora stato rinnovato da allora e sotto la minaccia di ritenerli responsabili per i danni. Tre anni di persone prigioniere in una sede inutilizzabile, ma costrette a pagare, senza supporto e senza aiuto reale dall’amministrazione”. E adesso oltre al danno, secondo i tre esponenti di Sinistra progetto Comune, arriva anche la beffa. “Dopo i lavori di riqualificazione del giardino di via del Mezzetta – sottolineano ancora – lo stato di abbandono della sede è reso più evidente ed ecco che a inizio 2024 arriva la richiesta da parte degli uffici del comune di murare a proprie spese ogni entrata della sede per evitare occupazioni. Tutto questo in attesa di un progetto per realizzare una fattoria didattica nell’area, senza certezza per il futuro della sede scout. Così dopo decenni in cui la realtà scout ha rappresentato un presidio sociale in un’area ignorata dall’amministrazione, facendo attività quando intorno c’era solo spaccio e garantendo la sicurezza e l’utilizzabilità di questo giardino, oggi la stessa deve farsi carico delle conseguenze di un PD assente, capace di chiedere più divise in strada, ma non di tenere vive le realtà sociali che fanno sicurezza attività sociali e creano sicurezza».
Nella foto da sinistra: Dmitrij Palagi, Pietro Poggi e Lorenzo Palandri