Venerdì sciopero generale,
per alzare i salari e rimettere al centro il lavoro
“Conferenza stampa con USB oggi in Palazzo Vecchio. Il 26 maggio ci sarà un presidio alle 10:00 presso la Ragioneria Territoriale dello Stato di Firenze”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Dario Furnari, Mario Carluccio, Miriam Amato – USB Firenze
Queste le dichiarazioni di Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune): «A Firenze tante vicende danno ragione alla necessità della mobilitazione lanciata da USB. Dalle condizioni di precarietà, nel settore turistico-ricettivo come negli appalti, al costo della vita (basta pensare all’emergenza abitativa e alle tende di fronte alle sedi universitarie). Uno sciopero è sempre un sacrificio per le lavoratrici e i lavoratori, implica la rinuncia a una parte del proprio stipendio. È però uno dei pochi strumenti a disposizione, di fronte a un sistema politico e istituzionale incapace di trovare le risorse necessarie per tutelare i bisogni delle classi lavoratrici. Le risorse per aumentare le spese militari sono state trovate velocemente e nessuno degli ultimi Governi, di qualsiasi collocazione, le ha messe in discussione, o ha voluto fare altrettanto per la spesa sociale. Ogni volta che ci sarà una mobilitazione per i diritti e la dignità di chi lavora, non faremo mancare il nostro sostegno».
Queste le dichiarazioni di Dario Furnari (Legale Rappresentante Confederale di USB Firenze), Mario Carluccio (Legale Rappresentante del Lavoro Privato di USB Firenze) e Miriam Amato (Dirigente sindacale di USB Firenze): «Il 26 maggio, USB ha proclamato lo sciopero generale di tutte le categorie del mondo del lavoro con le parole d’ordine “Abbassate le armi, alzate i salari”. A Firenze è organizzato un presidio alle ore 10.00 presso la Ragioneria Territoriale dello Stato (via Verdi 24, Firenze).
Il Paese vive una fase drammatica. Inflazione stabilmente a doppia cifra, carovita, precarizzazione del lavoro, disoccupazione e morti sul lavoro in costante aumento.
Negli ultimi trent’anni, in tutta Europa i salari medi sono aumentati tranne che in Italia, dove addirittura si è registrata una riduzione del 2,90% rispetto al 1990.
Il carovita e, più in generale, il taglio delle spese sociali a favore dei profitti privati e delle armi per la guerra in Ucraina rappresentano una minaccia per le masse popolari.
Con lo sciopero intendiamo riaffermare il protagonismo del mondo del lavoro. E’ necessaria una nuova stagione di conflitto per riconquistare diritti inalienabili: salario, salute, istruzione, casa.
Il 26 maggio scenderemo in piazza per chiedere:
- 300 euro netti di aumenti in busta paga per tutti e tutte
- 10 euro salario orario minimo
- 32 ore di lavoro a parità di salario
- 62 anni età pensionabile e 1000 euro pensioni minime
Il 23 maggio, alle ore 19.00, USB Firenze ha organizzato presso il Circolo il Campino un’assemblea cittadina aperta a tutte le realtà sociali, politiche e sindacali per discutere dei temi dello sciopero».