Bando per auto inquinanti,
non basta dipingere
le vetture di verde!
“Diverse criticità, rispetto a quanto annunciato, in attesa di poter leggere la delibera”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Francesco Torrigiani – Firenze Città Aperta
C’è un nuovo bando da tre milioni, quindi è bene correre a fare una conferenza stampa, con slides presenti in calce a un comunicato stampa, ma senza rendere disponibile il testo della delibera di Giunta. Questa è ormai una prassi.
Venendo al merito di quanto annunciato rileviamo alcune criticità.
Gli incentivi per nuove auto, sommabili a quelli statali, per acquistare vetture meno inquinanti, valgono anche per mezzi a benzina.
E comunque, è vero che le auto elettriche inquinano meno (almeno in città), ma rimangono auto, che occupano spazi e creano traffico, e che comunque producono polveri fine pericolose (“particolato non di scarico” proveniente dai freni e dai pneumatici).
Perché non dare incentivi per il TPL o per mezzi di mobilità dolce e sostenibile anche a chi rottama l’auto e rinuncia a prenderne un’altra? Sarebbe una misura efficace per ridurre il parco auto della città in cima alla classifica per numero di veicoli privati per abitante, più di 800 ogni 1000 abitanti.
La “svolta verde” dovrebbe prevedere maggiori servizi pubblici e una rete ciclabile adatta alle esigenze delle persone, in modo da superare l’uso di mezzi a motore individuali. Continuare a sostenere la logica del consumo e un modello di sviluppo insostenibile fa male al pianeta, e alla credibilità del nostro Ente. Decidere di alimentare il mercato dell’auto, prendendo in considerazione anche la benzina, è però davvero troppo.
Apprezziamo l’apertura verso l’usato, che sappiamo essere una richiesta di associazioni e mondo ambientalista, ma non è abbastanza.
Sul trasporto pubblico locale è inutile fare elenchi di numeri: basta usarlo per capire quanto sia inadeguato ai bisogni di Firenze.
C’è poi una questione sociale, legata a chi può beneficiare del bando, sempre stando alla nota stampa. Il limite della residenza sul territorio comunale vale solo per lavoratrici e lavoratori dipendenti, non per chi ha partita Iva, o per le personalità giuridiche. Quindi se hai un lavoro dipendente, magari precario, o poco retribuito, ti ritrovi a essere penalizzato.
Anche per questo lo Scudo Verde è un progetto confuso. Non c’è una vera visione, per una radicale trasformazione della mobilità. Questo determina forte sfiducia tra la cittadinanza, favorendo il negazionismo climatico e indebolendo chi lotta per salvare il nostro futuro su questo pianeta (e in questa area metropolitana).