Appalti nelle scuole dell’infanzia: dalla parte dello sciopero e del presidio
“Giuste le ragioni della mobilitazioni, mentre è inaccettabile la decisione del Comune di disconoscere le lavoratrici e i lavoratori: garantiscono un nostro servizio”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Tra gli scandali del nostro Paese, nel mondo del lavoro, c’è quello di paghe diverse per le stesse mansioni. Avviene anche dentro le scuole dell’infanzia del Comune di Firenze, crea malessere tra il personale ed è un monumento all’ingiustizia sociale.
Per questo oggi la Fp Cgil ha indetto uno sciopero e un presidio di fronte a Palazzo Vecchio. Ci spiace non aver visto il Sindaco o la Giunta degnarsi di scendere ad ascoltare direttamente le ragioni della protesta e aprirsi al dialogo.
Riteniamo grave il tentativo di scaricare le responsabilità sul livello nazionale o disconoscere il legame che c’è tra l’Amministrazione e questo servizio. Sarà anche in appalto, ma restano dipendenti del Comune, sul piano politico (ricordiamo che chi vince le elezioni deve fare politica e provare ad assumersi qualche responsabilità in più, oltre ad applicare asetticamente le norme nell’interpretazione del capitalismo).
Che venga accolta la richiesta di «un percorso di reinternalizzazione del servizio, con un nuovo concorso nel 2023 per assumere le insegnanti, dando il massimo della valorizzazione possibile al punteggio di chi lavora e ha lavorato nell’appalto comunale e parteciperà al concorso».
E nel frattempo si migliorino le condizioni di chi lavora nell’appalto, con le necessarie risorse a garantire l’Ampliamento dell’Offerta Formativa.
Una brutta mancanza, quella dell’assenza della maggioranza stamani in piazza.
Ricordiamo al Partito Democratico che ora che è forza di opposizione, può anche tornare a ricordarsi di come si ascoltano le vertenze sindacali.