TARI: i costi del turismo nascosti, mentre aumenta per la Città
“Voto contrario, confermato quanto abbiamo sostenuto in questi 5 anni. Bene che nel 2025 arrivino novità di trasparenza”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Il nostro voto contrario alla Tari non è pregiudiziale. È nel merito di un’assenza di trasparenza. L’Assessore Giorgio ha ammesso che non conosciamo quanto costa il turismo, in termini di servizi ambientali a carico della cittadinanza. Ci sarà uno studio nel 2025, ha detto. Quando governeremo noi, abbiamo risposto. Precisando che sarebbe sbagliato – oltre che fuori dai criteri normativi – usare la tassa di soggiorno per garantire servizi essenziali a chi turista non è.
Gli impianto costano, ci è stato detto. Vero. Ma costa anche non prendere decisioni. Il superamento dell’ipotesi di nuovi inceneritori è arrivato tardi. Manca invece un’efficace piano di rifiuti zero. Una responsabilità condivisa da Partito Democratico e Italia Viva, visto il ruolo della regione Toscana. Oltre 3 milioni sono stati dati a Hera per uscire dalla società che doveva costruire il “termovalorizzatore” di Case Passerini.
Un ulteriore appunto ci teniamo a ribadirlo, come fatto in aula, riguarda la ripartizione delle tariffe: in 5 anni non c’è stato mai modo di discutere delle scelte politiche, con cittadinanza, associazioni di categoria e associazioni.
L’emendamento provocatorio di Fratelli d’Italia sull’aumento alle sedi del Partito Democratico è stata per noi l’occasione di evidenziare proprio l’assenza di un dibattito su chi oggi è più colpito da un tributo sempre più oneroso.
Ricordiamo, inoltre, di essere in attesa di un giudizio sul TAR sugli accessi agli atti negati rispetto alle richieste avanzate ad ALIA. La prima riguardava proprio il piano industriale.
Infine: non abbiamo avuto risposte chiare sul recupero della TARI non pagata. Rispetto alle notifiche, quanto riscuotiamo? E quanto ci costano i servizi di recupero? Quanto questa voce incide sull’abbattimento del costo?