Carcere: pretendiamo azioni da parte di Palazzo Vecchio
“Lunedì question time e rinnoviamo l’impegno a modificare il regolamento per rafforzare il legame tra carcere e città, tra Garante e Consiglio comunale”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Massimo Lensi – Associazione Progetto Firenze
Il rapporto tra carcere e città è una delle questioni maggiormente rimosse dal sistema politico e istituzionale. Si parla raramente di istituti penitenziari, limitatamente a Sollicciano e solo in caso di notizie eclatanti (suicidi, relazioni AUSL, incidenti di varia natura, sentenze come quella di questi giorni che stabiliscono “sconti di pena per condizioni disumane”).
A inizio consiliatura il Sindaco promise un impegno per abbattere e ricostruire la Casa Circondariale ai confini di Scandicci. Nel frattempo però niente è stato fatto per portare fuori da quelle mura chi avrebbe la possibilità di scontare pene alternative.
ICAM, servizi per chi è in regime di semilibertà, case protette: tanto si potrebbe fare per avvicinare il carcere alla città.
Tra le strade proposte due erano state fatte proprie dal Consiglio comunale un paio di anni fa: dare conto il primo semestre di ogni anno nel Salone de’ Dugento della relazione del Garante delle persone private della libertà personale ed eleggere questa figura direttamente come consiglio (oggi è una nomina del/la Sindaco/a).
Purtroppo in questa consiliatura, come in quelle precedenti, è stato fatto davvero troppo poco su questo tema. Lunedì presenteremo un question time per capire quale sia la documentazione in mano a Palazzo Vecchio, quali incontri abbia fatto di recente con gli altri livelli coinvolti (AUSL, Regione, Direttrice di Sollicciano) e che impegni concreti si vogliano intraprendere in questi ultimi mesi a disposizione.