Tassa di soggiorno e addizionale IRPEF hanno scopi diversi
“Non riteniamo soddisfacenti le risposte di oggi in aula, avremo modo di chiedere la documentazione e tornare sul tema in Consiglio”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Grazia Galli – Associazione Progetto Firenze
Su come si impieghi l’imposta di soggiorno pare ci sia un riepilogo annuale, da cui si potrà forse comprendere esattamente la relazione tra entrate e uscite. Immaginiamo sia qualcosa di “aggiuntivo” rispetto a quanto è riportato sul bilancio dell’Ente e auspichiamo contenga maggiori dettagli, rispetto a quelli esposti in risposta al question time odierno.
Perché riteniamo necessario approfondire il tema, in particolare rispetto alle riflessioni proposte in aula.
Nella sua risposta di ieri, l’Assessore ha voluto ribadire che l’alternativa all’aumento della tassa di soggiorno era aumentare l’aliquota IRPEF. A sostegno di ciò ci inteso fare un esempio: Bologna ha una spesa sulla Polizia Municipale inferiore del 30%, rispetto a Firenze, che ospita una popolazione turistica di 20 volte superiore alla cittadinanza residente.
Al di là dei conti che non tornano nell’esempio citato (affollamento e necessità di spesa per la Polizia Municipale non crescono proporzionalmente), porre come alternativa alla tassa di soggiorno l’addizionale IRPEF non ci sembra corretto, stante che il gettito delle due entrate è destinato a coprire voci diverse.
Fornire nei dettagli informazioni su come viene impiegata la tassa di soggiorno e su quali siano esattamente le voci di spesa per coprire le quali è ora necessario aumentarla è, a nostro parere, non solo un dovuto atto di trasparenza, ma soprattutto un requisito fondamentale per comprendere se il modello di sviluppo su cui stiamo articolando le nostre politiche è divenuto insostenibile.