Tastierini numerici: recepita solo una parte del nostro emendamento
“Avevamo proposto di inserire un testo che la Giunta ha accolto, non recependone però appieno il significato“
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Prendiamo atto della volontà della Giunta di ascoltarci su almeno una parte della proposta di esonerare dal divieto i tastierini di proprietà condominiale.
Invece di approvare il nostro emendamento, però, l’Assessore ha preferito riformularlo e collocarlo in parti diversi del regolamento.
Noi avevamo agito nella parte della pubblica sicurezza, la maggioranza ha preferito quella sul decoro. La riformulazione però, introduce una modifica sostanziale.
Noi chiedevamo di esonerare dal divieto i tastierini (uno per ingresso) a condizione che fosse di proprietà e gestione condominiale. Il testo riformulato riduce il ruolo del condominio, facendo riferimento a un tastierino di cui l’Assemblea condominiale abbia approvato installazione e gestione.
La differenza è palese: i tastierini per i quali con il nostro emendamento si chiedeva l’esonero potevano essere solo quelli installati e gestiti nell’interesse e al servizio di tutti i condomini. A differenza del Consigliere Santarelli, che pur essendo di maggioranza ha presentato quattro emendamenti, pensiamo che obbligare indiscriminatamente anche i Condomini a rimuovere i tastierini significhi riportare non poche realtà nelle gravose situazioni che erano riuscite a risolvere: chiavi comuni disseminate in tutto il globo, serrature da riparare e sostituire ogni due per tre e scampanellate ad ogni ora da parte di ospiti che hanno perso le chiavi.
Al contrario, nel testo della Giunta anche un tastierino privato al servizio di una sola unità immobiliare potrebbe ritrovarsi esonerato dal divieto, purché abbia ricevuto il consenso della maggioranza dei condomini.
Nel prendere atto, ci sentiamo a questo punto in dovere di consigliare ai condomini che dovessero trovarsi ad affrontare la richiesta di un privato di installare un tastierino, di porre come condizione di cedere al condominio la piena gestione dei codici e del loro rinnovo.
Attendiamo di capire l’esito anche degli altri due emendamenti. Il primo per evitare le cosiddette figure dei checkinisti (forma di lavoro povero che rischia di diffondersi in modo incontrollato), anche in questo caso prevedendo un ruolo del Condominio nell’individuare chi può avere il codice per gestire l’accoglienza chi pernotta temporaneamente. Il secondo per prevedere strumenti digitali certi, che danno alle Amministrazioni informazioni, prendendo atto di quanto succede in altri Paesi.