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urbanistica

Belfiore 2023.07.06 1

Viale Belfiore: ma deve arrivare un altro debito fuori bilancio?

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“Una delibera di fine 2022 stabiliva una restituzione degli oneri di urbanizzazione versati dalla società poi fallita e che aveva lasciato l’area in condizioni di abbandono”

Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

La vicenda non è semplice, ma per questo richiederebbe uno sforzo di trasparenza da parte di chi governa la città – soprattutto dall’Assessora o dall’Assessore all’Urbanistica, se ci fosse.

Nell’area in cui sorgerà la nuova struttura di The Social Hub (impropriamente chiamata studentato) c’era un cantiere abbandonato. La vicenda rischia di essere dimenticata, ma lo spazio era diventato oggetto di ironie e attenzione nazionale.

Tanto che il TAR della Toscana aveva riconosciuto un danno di immagine, da parte della società fallita, che ha poi venduto all’attuale proprietà.

Ne abbiamo parlato a dicembre 2022, quando il Consiglio comunale ha dovuto votare un debito fuori bilancio. Perché il nostro Ente deve restituire gli oneri di urbanizzazione, versati su un permesso di costruzione scaduto e rispetto a cui niente era stato concretamente fatto. Ne è venuto fuori un meccanismo di dare e avere. Il nostro Comune doveva oltre 6.900.000 euro, ma aveva un credito di poco più di 2.700.000 euro, a cui dovevano essere aggiunti poco più di 1.380.000 euro per danni di immagine (a cui si sono aggiunti interessi per oltre 15.000 euro, al momento della delibera di dicembre 2022).

Un Ente pubblico è stato considerato come una persona. La dignità di Firenze sarebbe stata lesa. E di questo la Giunta ha fatto un elemento di rivendicazione politica.

Però alcuni mesi fa il Consiglio di Stato ci risulta essere tornato sulla decisione del TAR. Non ha modificato la decisione, ma la cifra del danno di immagine, che sarebbe scesa di diverse centinaia di migliaia di euro. Quindi dobbiamo votare un altro debito fuori bilancio, perché sono di più i soldi che dobbiamo restituire alla Fidia?

Ma se sapevamo che la vicenda non era conclusa – e nelle sentenze si chiarisce quanto sia difficile quantificare un danno di immagine – non era il caso di agire – politicamente – in modo diverso?

Comunque abbiamo depositato un’interrogazione, in modo da non arrivare sempre a eventuali delibere con il tempo insufficiente per poter studiare la documentazione e procedere correttamente nelle funzioni di Consigliere e Consiglieri comunali. Anche noi dobbiamo prenderci cura dell’immagine di Firenze.

Palazzo_Vecchio_FI

Assessorato all’Urbanistica:
il Sindaco scelga
a chi dare la delega

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“Bocciata ieri la nostra richiesta di vedere completata la Giunta entro luglio. La maggioranza non ha più equilibrio”

Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune

Nel nostro ordine del giorno originale chiedevamo di nominare un’assessora o un assessore all’urbanistica entro la scadenza delle osservazioni (26 giugno). Ormai questa data è passata, quindi abbiamo aggiornato il testo, prima di metterlo in votazione, indicando la fine di luglio (ci sono ancora un paio di settimane).

Perché? Perché il Sindaco ha rivendicato la bontà dell’attuale Piano Operativo e ha lavorato per anni a fianco di un’Assessora messa alla porte senza nessuna spiegazione convincente.

Nelle scorse settimane e da settembre, sarà fondamentale avere una figura con delega specifica, capace di dedicarsi alle trasformazioni urbane senza strumentalizzazioni.

Le osservazioni arrivate quante sono? Saranno fornite ai gruppi consiliari anche prima dei necessari e previsti approfondimenti tecnici? Per quando si prevede il passaggio nelle Commissioni e in Consiglio comunale? Che tipo di approfondimento politico sarà affiancato a quello tecnico?

A questo Sindaco abbiamo fatto opposizione per 9 anni. Abbiamo preso atto di quanto velocemente abbia cambiato posizione sui temi toccati dai quesiti referendari Salviamo Firenze (sostenuti congiuntamente con il gruppo del Movimento 5 Stelle). Riteniamo il mantenimento della delega un errore e un danno per la città.

Ringraziamo le altre opposizioni per aver sostenuto la nostra richiesta e quindi attribuiamo tutta la responsabilità alla maggioranza che siede in Consiglio, ricordando al Partito Democratico che il Salone de’ Dugento non è un luogo di mera ratifica delle decisioni di Sindaco e Giunta.

meccanot21

Ex Meccanotessile: salta l’ISIA e INDIRE?

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“Il problema dei costi ci sembra accomunare alcuni problemi che continuano a segnare l’area. Il Sindaco e la Giunta si prendano le loro responsabilità”

Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Vincenzo Pizzolo – Sinistra Progetto Comune Quartiere 5

Domenica è uscito un articolo su la Repubblica in cui si dava notizia dell’ennesima tegola sull’ex Meccanotessile. L’ISIA non occuperà più un’area di quello spazio. Salta per costi troppo alti. Si spera nell’Università.

E pensare che l’ISIA era dato per certo! Mentre sull’INDIRE la Giunta ha sempre negato quanto abbiamo letto attraverso degli accessi agli atti. Anche in questa realtà ci sarebbero stati numerosi dubbi sugli importi previsti per gli investimenti.

Quindi di certo è che l’ISIA salta. E per INDIRE a che punto siamo?

A fatica si sta procedendo alla bonifica e a investire sull’area, mentre l’unica cosa davvero sbloccata sono gli alloggi sociali, che causano diverse perplessità tra la popolazione.

Lunedì presenteremo un question time. Perché dal 2022 a oggi abbiamo ben presente le risposte ricevute: “tutto a posto. ISIA e INDIRE avranno sede all’ex Meccanotessile”.

Ecco quanto valgono le garanzie di chi governa la città?

Dal fallimento dell’esperienza avviata dall’Amministrazione, può nascere un’opportunità. Riaprire il dialogo e avviare un percorso di partecipazione affinché quell’area possa essere un polo di aggregazione e centro di servizi alla cittadinanza. L’amministrazione comunale avrà l’umiltà di farlo? O perseguirà con la presunzione che ha imposto in questi anni?

Palazzo vecchio

Monetizzazioni: sostegno a soluzioni concrete

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“Ieri il Sindaco ha annunciato ulteriori novità in campo urbanistico alla stampa, votato il nostro ordine del giorno sul superamento delle logiche di compensazione per mancata realizzazione di edilizia convenzionale”

Antonella Bundu, Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune

Lo abbiamo detto a battuta ieri in aula. Riconosciamo al Partito Democratico, se vuole, di essere fin dal 2007 (quando è nato) contro la logica di monetizzazione, come alternativa al 20% di nuove costruzioni da destinare all’edilizia convenzionata. Ma ancora da prima che nascesse, così ci leviamo dall’imbarazzo di aver visto la maggioranza bocciare ogni nostra proposta che andava in questa direzione per quattro anni.

Poi è arrivata la dichiarazione a mezzo stampa del Sindaco di ieri, che segue un ordine del giorno proposto dal centrosinistra, articolato in 22 punti, dove tra le righe c’era anche questa ipotesi.

Infatti ieri è stato sostenuto un nostro testo, in cui ribadivamo la necessità di insistere di più sul superare la logica della monetizzazione.

Ringraziamo comunque per il lavoro di emendamenti e di sintesi.

Speriamo che i cambiamenti in positivo sulle scelte urbanistiche siano accompagnati da concretezza e da un complessivo cambiamento della visione di governo della città.

Altrimenti saranno solo interventi parziali, privi di conseguenze e funzionali alla semplice propaganda della campagna elettorale, che evidentemente si avvicina sempre più. Non è un caso che ci sia stato chiesto di togliere il riferimento alle frasi già pronunciate dalla precedente Assessora all’Urbanistica, che ha chiare responsabilità, ma che rimangono condivise con Sindaco e resto della Giunta.

Palazzo_Vecchio_FI

Tutelare la residenza delle nostre città: una priorità

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“La risposta al question time apre la prospettiva di un obiettivo comune, dove però noi pensiamo debbano avere un ruolo specifico anche gli enti locali”

Antonella Bundu, Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune

Il nuovo Governo ha tentato un brutto attacco sulle prerogative degli enti locali, in materia urbanistica. Legarsi ai fondi del PNRR per tentare la strada dell’indifferenza funzionale, togliendo ai Comuni la capacità di pianificare le trasformazioni del territorio, è una minaccia concreta.

Palazzo Vecchio e l’ANCI hanno protestato e per ora la norma è stata eliminata. Ma è bene che continui il monitoraggio. Su questo fronte, anche se come gruppo di opposizione, non faremo mancare il nostro sostegno politico.

Positiva è anche l’apertura confermata sulla proposta di Associazione Progetto Firenze e SUNIA, anche se la Giunta oggi ha ribadito di ritenere che sull’attività extra ricettiva non alberghiera si debba esprimere solo il livello nazionale dello Stato.

Verrà sollecitato il parere della Regione Toscana. Riteniamo fondamentale che gli enti locali insistano per individuare strumenti propri, esattamente all’opposto di chi ha tentato la strada dell’indifferenza funzionale. Anche perché nel Piano Operativo in discussione è stata inserita proprio dal Comune, escludendo solo il turistico-ricettivo. Troppo poco come garanzia, perché anche nel terzo settore ci sono situazioni molto diverse tra loro.

Palazzo vecchio

Il Comune chiede di demolire e condonare nello stesso tempo?

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“Dopo anni di sospensione e una serie di errori, la maggioranza ha chiesto di prendere atto di una situazione ritenuta pacifica, senza entrare nel merito di un abuso edilizio”

Antonella Bundu, Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune

Purtroppo è difficile dialogare in politica. Fratelli d’Italia pensa che sia stato addirittura esagerato prendersi del tempo per discutere una delibera, tra i pochi atti di cui il Consiglio comunale ha ancora competenza.

La maggioranza si limita a rivendicare di essere paladina della legalità. Una cosa che abbiamo sempre pensato essere di destra, ma che per il Partito Democratico è ragione di vanto, tanto da riuscire a ribaltare il senso stesso dei nostri interventi.

Comunque si conclude la cessione di un terreno su cui una chiesa ha edificato per sbaglio, dopo diversi decenni e un passaggio in Consiglio comunale segnato da un ulteriore errore.

Abbiamo tentato di approfondire con la documentazione e provato a capire se la fretta di queste settimane sia legata a eventuali ricorsi.

Si è negato persino che un condono fosse legato a qualcosa di non legale. Ci chiediamo cosa si chieda un condono a fare, se tutto è regolare.

Sarebbe bastato mettere nero su bianco la lunga serie di errori che ci sembra trasparire dalle carte, chiedendo anche scusa (politicamente) per aver portato avanti per decenni questa situazione.

Rispondere a tutte le richieste di documentazione e poi arrivare anche velocemente a un voto.

Invece per la maggioranza tutto diventa questione personale, ma è un piano su cui non scendiamo. O ci si fida o non ci si fida, sembrano volerci dire. Ma a noi non è stato chiesto di fidarci, ricevendo il mandato, è stato chiesto di esercitare le nostre funzioni in Consiglio e continuare a fare politica.

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