Videosorveglianza nelle scuole e zone rosse: a Firenze il PD in linea con il Governo
“Preoccupa il progressivo allineamento alla peggiore cultura politica disciplinare e repressiva, in un clima di populismo penale sempre più forte”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Spaccio e vandalismo nelle scuole: il Comune di Firenze risponde con la videosorveglianza. Lo conferma la risposta arrivata oggi a un’interrogazione del 2024, in cui si dà notizia di come l’installazione da parte di SILFI sia in corso di completamento.
Montagnola Gramsci, Barsanti, Rodari e Mameli avranno “occhi elettronici”. Grazie a un finanziamento del Ministero dell’Interno, lo stesso impegnato nel decreto sicurezza tanto contestato anche da pezzi di maggioranza.
Giustamente l’Assessora all’educazione ci ha tenuto a dire che questo tipo di interventi non rientra tra le finalità tese alla prevenzione o ai programmi educativi.
Prendiamo atto, ma non esaurisce le criticità. Quale messaggio le telecamere propongono al corpo studentesco e alle giovani generazioni? Non si lavora su azioni e comportamenti, ma si dà notizia di zone in cui gli stessi vengono videosorvegliati, magari finendo per spostare il problema altrove. Alla base della definizione delle zone rosse c’è lo stesso principio: non si affronta la questione sociale ma le si mettono confini e barriere.
La notizia di oggi della loro estensione conferma i problemi. Ricordiamo che il TAR aveva annullato il daspo urbano del 2019 e che quello di adesso prova a superare i problemi emersi in quella sede insistendo sul carattere di temporaneità (che adesso viene estesa fino a settembre, confermandosi di fatto strutturale). Non è un caso che il PD abbia bocciato il nostro atto contro le zone rosse.
Nei prossimi giorni, anche nelle nostre piazze, continuerà la mobilitazione per denunciare le logiche invasive di disciplinamento e repressione. Firenze è una delle avanguardie per queste politiche di destra, con l’assenso di Sindaca e Giunta di centrosinistra evidentemente.