“I testi votati oggi si celano dietro alla tecnica e sono difficili da comprendere. Nascondono un aumento delle tariffe e un contenzioso tra ATO e ALIA che rischia di finire nella TARI che dovremo pagare nei prossimi anni”
L’articolo dedicato da la Repubblica Firenzecliccando qui.
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
La cittadinanza rischia di pagare errori non suoi, vedendosi aumentare le tariffe TARI per ripagare i milioni di contenzioso tra ATO e ALIA, che avrebbe applicato costi di servizio troppo bassi ai comuni.
Questa è la notizia nascosta dietro al linguaggio tecnico del nuovo Piano Economico Finanziario in votazione durante la seduta consiliare di oggi, ai limiti dell’incomprensibile, come risulta dalle risposte alle domande che la sinistra ha fatto in Palazzo Vecchio e in altre realtà del nostro territorio (come a Empoli e a Barberino di Mugello, per citare solo due esempi di cui abbiamo notizie certe).
Si chiede agli enti locali di prendere atto di una situazione che non viene spiegata in modo chiaro. C’è un evidente imbarazzo e un tentativo della politica di non assumersi le sue responsabilità.
La Presidente di ATO Toscana Centro è l’Assessora all’Ambiente del Comune di Firenze, Alia è una partecipata per oltre il 58% del Comune di Firenze. Ecco probabilmente perché sono state negate le nostre richieste di accesso agli atti, con la scusa della presenza in borsa di realtà che gestiscono servizi essenziali.
Se il 2018 si porta dietro 4,4 milioni di penali dobbiamo ipotizzare che lo stesso sarà per il 2019 e per il 2020? In realtà a noi è giunta voce di un contenzioso aperto che supererebbe i 40 milioni (il totale del PEF votato oggi è di 280 milioni). Chi pagherà questi soldi? Siamo inoltre sicuri della congruità dei costi che Alia richiede ai Comuni? Quanto pesa la finanza sul complesso dei bilanci che poi arrivano a carico delle persone?
Se la parte pubblica ed elettiva dichiara di non capire la documentazione che poi deve votare è chiaro che la cittadinanza si trova senza alcuno strumento a propria difesa.
Inutile vantarsi di un sistema di controllo che funziona quando la situazione è questa.
Voteremo convintamente contro alla delibera di oggi, prendendo atto di come la maggioranza delle destre si sia astenuta in commissione, probabilmente perché in alcune realtà governano maggioranze diverse.