“In conferenza stampa l’ingegnere che presiedeva la Commissione di collaudo in corso d’opera del sottoattraversamento ferroviario di Firenze, che aveva raccomandato di redigere il piano di emergenza in sede di progetto”
Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune
Il progetto relativo alle gallerie ferroviarie del sistema dell’Alta Velocità di Firenze mandato in gara nel 2022 non comprende il piano di emergenza. Lo aveva denunciato la Commissione di collaudo in corso d’opera del sottoattraversamento ferroviario di Firenze. Questo è quanto ci ha detto l’ingegner Luigi Francesco Montanari che la presiedeva.
Dopo le immagini di Bologna allagata, Palazzo Vecchio non può ignorare l’allarme. In via straordinaria domani chiederemo in conferenza capigruppo di convocare RFI per essere audita dalle commissioni di competenza.
L’ingegner Montanari, presente in una conferenza stampa organizzata stamani in Sala Macconi (piazza della Signoria), ha chiarito che da parte sua c’era stato modo di esplicitare i problemi di impermeabilizzazione delle opere.
A questo si aggiunge che la Stazione Foster è prevista in una zona tra le più pericolose della Città in caso di eventi climatici estremi. È un’area ad elevata pericolosità idraulica, secondo le mappe dell’Autorità di distretto dell’Appennino Settentrionale, pubblicate anche dalla rivista La città invisibile, molto attenta alle trasformazioni del territorio. Alla fine della precedente consiliatura avevamo chiesto se non era il caso di rivedere gli scenari di rischio alla luce dei cambiamenti climatici.
Ringraziamo l’ingegnere per aver voluto denunciare la vicenda, a seguito di una richiesta di accesso agli atti che avevamo fatto a RFI. Ringraziamo anche il Comitato No Tunnel TAV per il lavoro costante di questi anni, che ci ha permesso di arrivare fino a qui.
Insieme a loro anche l’Associazione IDRA ha spesso denunciato i rischi di questa opera. L’abbiamo invitata oggi e ci ha ricordato le responsabilità del sistema istituzionale, non mancando di sottolineare critiche anche nei nostri confronti.
Non si tratta di un tema di polemica politica. Per quanto gli aspetti tecnici siano complessi c’è una domanda centrale, a cui la Città deve ottenere una risposta. Serve il piano di emergenza e affrontare in modo serio il tema del pericolo alluvione.