“Il Maggio rimane l’esempio più clamoroso, ma anche il resto del sistema dimostra l’inadeguatezza dell’Amministrazione uscente”
Dmitrij Palagi, Candidato sindaco Sinistra Progetto Comune (Possibile, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista) e Firenze Ambientalista e Solidale
Il 15 aprile, in fretta e furia, ci è stato chiesto di votare un cambio di statuto per il Teatro della Toscana. Ci era stato spiegato che era urgente, per permettere alla Fondazione Cassa di Risparmio di confermare il finanziamento previsto.
In quella sede avevamo denunciato l’assenza di politiche culturali pubbliche. Tutto è delegato a realtà dove sfumano i confini con il privato (la Fondazione non risponde alla cittadinanza come un Comune).
Leggiamo oggi sulla stampa le affermazioni del Presidente della Regione Toscana e ci chiediamo quanto si relazioni con Palazzo Vecchio.
Il disastro della gestione Pereira del Maggio Musicale ci fa esprimere pessimismo: Eugenio Giani ha avuto modo di mostrarsi stupito su quanto stava avvenendo.
La programmazione culturale deve partire da un coordinamento di tutti i soggetti presenti sul territorio comunale e metropolitano. Dal primo giorno di governo va realizzato un censimento degli spazi e delle realtà, a partire da quelle più grandi ma arrivando alla diffusa rete che coinvolge tantissime persone. A seguire deve arrivare una convocazione per avviare un percorso che faccia della cultura un’occasione di crescita democratica, invece che trasformarla in merce da consumare in modo insostenibile.