“Grazie al Presidente del Consiglio comunale Luca Milani per essere sceso ad ascoltare le ragioni di una lotta che prosegue. Oltre la solidarietà delle istituzioni occorre un’azione politica per pretendere il rispetto di diritti e dignità di chi lavora”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
“Nonostante la pioggia le lavoratrici e i lavoratori dell’handling aeroportuale erano di nuovo in piazza questa mattina, con l’organizzazione sindacale USB.
Eravamo nuovamente al loro fianco, per una vicenda che dimostra il fallimento delle logiche speculative, tese a garantire i profitti di minoranze ristrette, sulle spalle di chi ha bisogno di un salario per vivere.
Non bastano gli atti votati anche in Consiglio comunale, che chiedono a Toscana Aeroporti di rispettare la dignità di chi lavora. Si tratta di una realtà che ha al suo interno soci pubblici e alla quale sono stati “assegnati” recentemente altri 10 milioni da parte della Regione.
La politica deve pretendere un’inversione di tendenza rispetto alle politiche di privatizzazione e precarizzazione. Il privato non ha garantito nessun miglioramento per questa categoria: anzi ha proseguito a vedere i propri utili aumentare, prima della pandemia, mentre ora vuole ulteriormente risparmiare sulla vita delle persone e delle loro famiglie.
Chi parla di nuovo aeroporto a Firenze come unica soluzione dimostra la sua cattiva fede: c’è un sistema – proseguono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune – che unisce la nostra città a Pisa. Occorre un modello di sviluppo diverso, che preveda un rinnovato e rafforzato ruolo del pubblico e guardi alle internalizzazioni.
Un servizio pubblico in regime di monopolio deve tornare nelle mani del pubblico, salvaguardando salari, livelli occupazionali (per più di due miseri anni), ambiente e salute (tanto della cittadinanza quanto del territorio e dell’aria che respiriamo).
Continueremo a lavorare perché anche le altre forze politiche capiscano la necessità di voltare pagina, rispetto a logiche sbagliate e anacronistiche, che hanno reso negli ultimi venti anni le nostre società fragili e precarie”.