“Uscito finalmente il testo annunciato alla stampa dalla Giunta, sull’aumento dei poteri per il “primo cittadino”, per poter allontanare le minacce al decoro urbano”
Dmitrij Palagi, Antonella Bundu – Sinistra Progetto Comune
Qualche giorno fa Sindaco e Giunta hanno di nuovo umiliato il consiglio comunale, annunciando alla stampa una delibera che solo poche ore fa è stata messa a disposizione di chi dovrà votarla.
Pensavamo di trovare nel nuovo regolamento proposto il “daspo istituzionale”, viste le assenze delle consigliere e dei consiglieri di maggioranza dal Salone dei Duecento, invece le cose non sono legate fra loro.
Ci viene offerta una proposta di deliberazione in cui – con evidente imbarazzo – si riconosce come di fronte a marginalità ed esclusione sociale sarebbe preferibile “prioritariamente” un intervento “del servizio sociale professionale”. Come è messo? Abbiamo le risorse umane ed economiche per poter far fronte alle numerose criticità presenti nella nostra città? O la Municipale sarà chiamata a intervenire di fatto in modo sostitutivo, con la repressione al posto della prevenzione?
Ci sono poi alcuni passaggi in cui è chiaro che gli allontanamenti vanno fatti anche per tutelare i flussi turistici. Una cittadina e un cittadino della nostra città, in condizioni di povertà, se compie “questua molesta”, è bene non disturbi il turismo di lusso proveniente magari dalla Russia. Qui ci sono i valori occidentali, come il decoro, da tutelare. Vadano alle Piagge o in via Rocca Tedalda le persone che indispongono lo sguardo di chi rispetta i buoni sentimenti in piena legalità.
La delibera chiede anche alle Commissioni Consiliari di verificare periodicamente gli esiti delle nuove disposizioni, se saranno approvate: questo è un dettaglio grottesco. Lo avevamo chiesto per l’occupazione straordinaria di suolo pubblico e ci è sempre stato detto di no. Se c’è da controllare le attività economiche private ci viene detto di non disturbare chi governa, mentre per “coprirsi a sinistra” ecco che la maggioranza immagina di rendere tutti gruppi consiliari complici di questo meccanismo repressivo.
Venendo alle modifiche specifiche al regolamento prendiamo atto di come appaia, tra le finalità, “mediazione sociale e assistenza alle persone, in collaborazione con il Servizio Sociale Professionale della Direzione Servizi Sociali del Comune di Firenze”, come ultima lettera, dove di solito si mettono le “varie ed eventuali”.
Dopo un sacco di premesse sull’importanza di non abbandonare le persone alle loro condizioni di povertà e fragilità (belle parole, che rimangono sulla carta), arriva l’elenco dei luoghi.
Quartiere 1: quadrilatero romano (compreso piazza del Duomo e piazza Signoria ovviamente), mercato di San Lorenzo, piazza dei Ciompi, piazza Indipendenza, parco delle Cascine, giardino di via Galliano, viale Ariosto, piazza del Cestello, piazza del Carmine, piazza della Stazione.
Quartiere 2: mercato di viale Fanti, piazza della Libertà, check point Visconti Venosta.
Quartiere 3: parco dell’Albereta. piazzetta dei Combattenti.
Quartiere 4: parcheggi di via dello Scheggia e via del Cavallaccio, parcheggio di via Chiusi, viuzzo delle Case Nuove, piazza dell’Isolotto, parco dellì’Argingrosso, piazza Pier Vettori, parco di Villa Strozzi.
Quartiere 5: piazza Dalmazia, giardini dell’area Baracca-Novoli, ospedale di Careggi, piazza Leopoldo, via del Romito, piazza Baldinucci, via Cadorna.
Al Sindaco piacciono questi poteri previsti dall’allora Ministro degli Interni Minniti. Sarà per questo che lo ha invitato, nonostante le proteste di larga parte del mondo dei movimenti per la solidarietà e la pace, oltre che di una parte del mondo cattolico. Sarà per questo che Minniti a Firenze ci è venuto, a differenza del pontefice.